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Quando il jazz è al femminile: intervista a Le Scat Noir
Le Scat Noir nascono nell’estate del 2013 dall’incontro tra Natalia Abbascià (voce e violino), Sara Tinti (voce e piano) e Ginevra Benedetti (voce), al Conservatorio di Ferrara. Unite dalla comune passione per la musica (jazz, ma non solo), queste tre ragazze hanno dato vita a un originale trio vocale, che unisce i loro differenti background in un repertorio insolito e affascinate.
Le Scat Noir ci hanno colpito per la cura degli arrangiamenti, pensati per voce, pianoforte e violino, per la garbata alternanza tra brani a cappella e brani strumentali, per la sperimentazione entusiasta, con cui mescolano lo swing a ritmi e sonorità proprie della musica etnica. Abbiamo avuto l’occasione di intervistarle dopo averle viste sul palco del Paradiso Jazz Festival, dove hanno aperto il concerto di Mike Stern e Dave Weckl.
Quel sound che unisce Italia e Sud America: intervista ai Sinedades
La loro musica è un mix irresistibile di folk europeo e pop, bossa nova e latin, le loro canzoni evocano un mondo di storie intimiste e suggestive. Atmosfere oniriche, in cui la fantasia incontra l’amore per una natura incontaminata e pulsante. Dall’unione tra la voce delicata di Erika Boschi e il sound sudamericano della chitarra di Agustìn Cornejo sono nati i Sinedades (“senza età”, in lingua spagnola).
Abbiamo fatto due chiacchiere con loro, in occasione dell’uscita del loro primo disco, “Para Mi Potnia“, pubblicato dall’etichetta Black Candy. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Savana Funk e dintorni: conversazione con Aldo Betto
S’intitola “Savana Funk” l’ultimo lavoro del chitarrista e compositore Aldo Betto e dei suoi compagni d’avventura, il bassista londinese Blake Franchetto e il batterista d’origine berbera Youssef Ait Bouazza. Uscito a febbraio 2017 per l’etichetta Brutture Moderne, il disco ha visto la luce ad appena un anno di distanza dal primo album, “Musica analoga”. La title-track mantiene le promesse: “Savana Funk” si apre infatti con un brano funk, elettrizzante e ricco di groove (lo stesso con cui il trio dà il via alle incendiare jam session al Cortile Cafè di Bologna).
True Colors: quando la musica è a colori, di quelli veri
Prendete la voce incantevole e calda di Cristina Alagna, unite il tocco e il groove di Alberto Bergonzoni alla chitarra, aggiungete le ispirate reinterpretazioni acustiche e intimiste di standard jazz e classici soul, pop e blues, e poi condite il tutto con un pizzico d’ironia: ecco che avrete i True Colors.
Il nome del duo non solo cita la celebre hit di Cindy Lauper (presente, tra l’altro, nel repertorio), ma soprattutto, spiega Cristina, “descrive il nostro modo di vedere la musica e, più in generale, la vita. I colori della musica, delle note, delle dinamiche, delle emozioni. Colori veri, perché la musica si fa col cuore e con l’anima, non solo con la tecnica. E questo è quello che abbiamo voglia di dare a chi viene ad ascoltarci: pezzettini di noi. Il nome “True Colors” è stato il frutto di un’intensa serata di riflessioni tra amici sull’opportunità di dare al duo un nome proprio, piuttosto che qualcosa del tipo: “Alberto Bergonzoni e Cristina Alagna Acoustic Duo”. Io e Alberto eravamo concordi nel ritenere che il progetto avrebbe dovuto avere un nome suo, una vita propria, un codice fiscale, un piatto preferito e una carta d’identità valida per l’espatrio. In Italia sono tempi duri per la musica, si sa”.
Il groove di Adam Ben Ezra rapisce il Bravo Caffè
Si chiama Adam Ben Ezra e con il contrabbasso è un fenomeno. Cresciuto a Tel Aviv, ha cominciato a suonare il violino quando aveva appena cinque anni, la chitarra a nove. A sedici anni, però, ha scoperto il contrabbasso ed è stato amore a prima vista. Ispirandosi a diversi generi musicali e musicisti (da Bach a Chick Corea, da Sting a Jaco Pastorius), Adam ha iniziato la sua carriera suonando jazz in caffè e piccoli club.
Il 2008 è stato l’anno della svolta: la sua versione del tema della sit-com “Seinfeld” e la sua cover del brano di Michael Jackson “Billie Jean” hanno ottenuto online un successo virale, attirando l’attenzione dell’etichetta CandyRat Records, con cui Adam ha pubblicato i primi singoli. Nel 2015 esce il suo album di debutto, auto-prodotto grazie a una campagna su PledgeMusic, dal titolo “Can’t Stop Running”. Abbiamo avuto occasione di vederlo dal vivo a Bologna, in un live eccezionale al Bravo Caffè.