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Crossroads 2021, una sfida in circostanze straordinarie
Una sfida in circostanze straordinarie: questa è l’edizione 2021 del festival Crossroads. La data iniziale è fissata per il 17 maggio, quella finale il 7 dicembre: quasi sette mesi di calendario nei quali saranno incastonati oltre 60 concerti che coinvolgeranno circa 400 artisti: gli abituali numeri da capogiro della gigantesca manifestazione itinerante che attraversa tutto il territorio dell’Emilia-Romagna, facendo tappa in oltre venti comuni. Tutto ciò con la consapevolezza che si dovrà convivere con le limitazioni poste agli spettacoli dal vivo e agli spostamenti dalla situazione di emergenza sanitaria: si tratterà quindi di fare quanto possibile per andare in scena, ma non ci si dovrà sorprendere di fronte a cambiamenti di programma. Il festival comunicherà prontamente sui propri canali ogni eventuale rinvio di data.
Ravenna Jazz Festival: dieci giorni di musica dal 4 al 13 maggio
Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, dal piano solo all’orchestra di 250 elementi: Ravenna Jazz 2018 avrà un cartellone con il jazz servito nelle più varie misure.
Il festival ravennate giunge al traguardo della quarantacinquesima edizione, un record nel panorama dei festival jazz italiani, e consolida la struttura extra large che ne ha contraddistinto le più recenti annate: dal 4 al 13 maggio, dieci giorni di musica itineranti tra varie ‘ambientazioni’. Il prestigioso palco del Teatro Alighieri sarà destinato a nomi di ampia notorietà internazionale (Chick Corea, Manhattan Transfer), ai big della scena italiana (Fabrizio Bosso con gruppo e orchestra) e alla colossale produzione “Pazzi di Jazz” Young Project (con ben 250 baby musicisti sopra i quali svetterà la tromba solista di Paolo Fresu). Gruppi e solisti di culto, con proposte innovative alle quali prestare la massima attenzione, gireranno poi nei jazz club e in piccoli teatri tra città e dintorni: sotto la bandiera di “Ravenna 45° Jazz Club” si esibiranno il quintetto di Sarah Jane Morris e Antonio Forcione, Raul Midón, i Sons of Kemet, Andrea Motis con Joan Chamorro, i Guano Padano, Alessandro Scala. E per chi non sa rinunciare al jazz in nessun momento della giornata ci saranno i concerti ‘Aperitifs’, tutti i pomeriggi in attesa dei live serali in teatro.
Crossroads 2018: jazz (e non solo) in Emilia – Romagna
Una maratona jazz da guinness: quasi cento giorni di programmazione con oltre 65 concerti che coinvolgeranno più di 500 artisti. Questo è l’identikit di Crossroads, il festival itinerante in tutta l’Emilia-Romagna, la cui diciannovesima edizione sarà on the road dal 24 febbraio sino all’1 giugno. Una giostra in continuo movimento: un po’ ruota panoramica sugli stili musicali (predomina il jazz, ma lo sguardo è sempre aperto sulle più varie musiche improvvisate, le contaminazioni etniche o elettroniche), un po’ montagne russe lungo le strade emiliane (il festival transiterà in una ventina di città, percorrendo migliaia di chilometri dalla prima all’ultima tappa).
Un irresistibile matrimonio di suoni: intervista ai Rumba de Bodas
Il loro sound è un mix travolgente di ritmi latin e swing, di sonorità balcaniche e funky, di soul e ska. Un groove irresistibile, che sembra fatto apposta per far venire voglia di ballare anche ai più pigri. Stiamo parlando dei Rumba de Bodas, interessante realtà della scena musicale bolognese.
Nato nel 2008, il gruppo festeggia quest’anno dieci anni di attività. Dieci anni in cui i Rumba hanno portato la loro musica in giro per l’Europa, suonando in Italia, Spagna, Romania, Francia e Regno Unito. In questo periodo hanno visto la luce anche due dischi, “Just Married” (2012) e “Karnaval Fou” (2014), che hanno avuto ottimi riscontri, permettendo alla band di esibirsi su palchi di festival prestigiosi come l’Audiosoup Festival e l’Edimburgh Jazz Festival, in Scozia, o l’Ealing Jazz Festival, in Inghilterra.
Jazz in’It Orchestra live allo Stones Cafè, omaggio a Gordon Goodwin
Definita dalla stampa locale “vivacissima fucina di giovani e talentuosi musicisti modenesi e bolognesi”, la big band Jazz In’It Orchestra si è esibita il 18 marzo scorso sul palco dello Stones Cafè di Vignola (MO), portando in scena un concerto – omaggio a Gordon Goodwin. “Di solito i tributi si fanno agli artisti scomparsi” – scherza il sassofonista “showman” Giovanni Contri – “invece Gordon Goodwin è vivo e vegeto… Ci auguriamo per lui, ancora per parecchi anni!”. Indubbiamente la scelta è originale: Goodwin è un musicista e compositore statunitense contemporaneo, noto negli Stati Uniti per la sua collaborazione con la Disney e la Warner Bros. “Gordon Goodwin sta a Hollywood un po’ come il Maestro Mazza sta a Sanremo”, ironizza a questo proposito Giovanni.