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Crossroads 2018: jazz (e non solo) in Emilia – Romagna
Una maratona jazz da guinness: quasi cento giorni di programmazione con oltre 65 concerti che coinvolgeranno più di 500 artisti. Questo è l’identikit di Crossroads, il festival itinerante in tutta l’Emilia-Romagna, la cui diciannovesima edizione sarà on the road dal 24 febbraio sino all’1 giugno. Una giostra in continuo movimento: un po’ ruota panoramica sugli stili musicali (predomina il jazz, ma lo sguardo è sempre aperto sulle più varie musiche improvvisate, le contaminazioni etniche o elettroniche), un po’ montagne russe lungo le strade emiliane (il festival transiterà in una ventina di città, percorrendo migliaia di chilometri dalla prima all’ultima tappa).
Savana Funk e dintorni: conversazione con Aldo Betto
S’intitola “Savana Funk” l’ultimo lavoro del chitarrista e compositore Aldo Betto e dei suoi compagni d’avventura, il bassista londinese Blake Franchetto e il batterista d’origine berbera Youssef Ait Bouazza. Uscito a febbraio 2017 per l’etichetta Brutture Moderne, il disco ha visto la luce ad appena un anno di distanza dal primo album, “Musica analoga”. La title-track mantiene le promesse: “Savana Funk” si apre infatti con un brano funk, elettrizzante e ricco di groove (lo stesso con cui il trio dà il via alle incendiare jam session al Cortile Cafè di Bologna).
Un irresistibile matrimonio di suoni: intervista ai Rumba de Bodas
Il loro sound è un mix travolgente di ritmi latin e swing, di sonorità balcaniche e funky, di soul e ska. Un groove irresistibile, che sembra fatto apposta per far venire voglia di ballare anche ai più pigri. Stiamo parlando dei Rumba de Bodas, interessante realtà della scena musicale bolognese.
Nato nel 2008, il gruppo festeggia quest’anno dieci anni di attività. Dieci anni in cui i Rumba hanno portato la loro musica in giro per l’Europa, suonando in Italia, Spagna, Romania, Francia e Regno Unito. In questo periodo hanno visto la luce anche due dischi, “Just Married” (2012) e “Karnaval Fou” (2014), che hanno avuto ottimi riscontri, permettendo alla band di esibirsi su palchi di festival prestigiosi come l’Audiosoup Festival e l’Edimburgh Jazz Festival, in Scozia, o l’Ealing Jazz Festival, in Inghilterra.
‘Round Coltrane, conversazione con Giacomo Bertocchi
Sono passati cinquant’anni dalla morte di John William Coltrane, appena quarantenne. È proprio in occasione di questo anniversario, con l’intento di proporre un ritratto emotivo di uno dei più grandi sassofonisti della storia del jazz, che è nata la produzione artistica ‘Round Coltrane. Uno spettacolo suggestivo, che unisce narrazione e musica, combinando le parole di Marco Vignudelli (interpretate dalla speaker di Radio Capital, Laura Gramuglia) con le musiche originali del sassofonista Giacomo Bertocchi, accompagnato alla chitarra da Lorenzo Macchiavelli. Lo spettacolo è stato presentato in anteprima al festival SpostaMenti lo scorso settembre, davanti a una sala gremita, a un pubblico col fiato sospeso. Di recente abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con Giacomo Bertocchi e questo è il risultato.
Rava, Guidi e Herbert: il concerto al Celebrazioni
Che cosa succede quando l’elettronica incontra i fraseggi del flicorno? Quando le note del piano vengono catturate e riproposte in loop, trasformandosi in basi per l’improvvisazione? Il risultato ci viene servito da un trio d’eccezione, formato dal trombettista Enrico Rava, da Giovanni Guidi al pianoforte e da Matthew Herbert, maestro britannico dell’elettronica, accompagnato dal suo assistente di scena, Hugh Jones.
Nulla è deciso o organizzato a priori: alla base del progetto c’è una drammaturgia che vive e si sviluppa interamente nel processo creativo. Gli spunti possono arrivare tanto dagli input di Herbert, quanto dalla successione di linee melodiche, sapientemente costruite da Guidi. “Nella prima fase del lavoro ci diamo delle indicazioni”, spiega Rava. “Che però alla fine possono anche non essere rispettate. La musica va da un’altra parte, siamo noi che la seguiamo. Tra noi tre non ci sono figure definite. Ci sono dei momenti in cui ognuno trascina l’altro, ci sono scambi di ruoli, ma non c’è un leader”.