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La Terza Via di Cecilia Sanchietti: l’album e l’intervista
S’intitola “La Terza Via (The Third Side of the Coin)” il secondo album della batterista e compositrice jazz Cecilia Sanchietti, uscito all’inizio dell’anno per l’etichetta BluJazz di Chicago. Dieci brani eleganti, coinvolgenti, in cui il gusto raffinato della musicista romana si esprime attraverso melodie delicate, sì, ma sempre intense ed emotivamente toccanti.
Dei pezzi che compongono il disco la maggior parte sono frutto del talento compositivo di Cecilia (fanno eccezione solo “Emerging Lands” di Pierpaolo Principato, “Hang Gliding” di Maria Schneider e “Innocence” di Keith Jarrett) e della sua dirompente necessità di esprimersi, di raccontare le proprie esperienze. Un esempio tra tutti? Il pezzo contro la guerra “Not (in) my name”, in cui i colpi di rullante conferiscono drammaticità al brano, richiamando il tamburo marziale.
Steve Gadd Band, il live al Paradiso Jazz
Parlando di lui, Chick Corea disse: “Tutti vorrebbero suonare come Gadd, perché suona in maniera perfetta”. Acclamato come uno dei batteristi più influenti di tutti i tempi – in pochi possono vantare collaborazioni con star del calibro di James Taylor, Eric Clapton, Paul McCartney, Peter Gabriel, Frank Sinatra e Ray Charles – Steve Gadd non ha certo bisogno di presentazioni.
In una sala gremita di pubblico, il batterista è salito sul palco del Paradiso Jazz festival insieme alla sua Steve Gadd Band, un ensemble di musicisti d’eccezione, con cui si accompagna ormai da qualche anno. La formazione include Michael Landau alla chitarra (già chitarrista di Michael Bolton, Jennifer Lopez, Eros Ramazzotti, Andrea Bocelli e Vasco Rossi), Jimmy Johnson al basso, Kevin Hays al piano e Walt Fowler, lo storico musicista di Frank Zappa, alla tromba e al flicorno.
The Birth of Youth: al Vicenza Jazz si celebra il ’68
A 50 anni di distanza esatti, il festival New Conversations – Vicenza Jazz celebra il 1968, l’anno delle rivolte e dei movimenti giovanili, data storica per i diritti civili, il mondo culturale, il desiderio di cambiamento. L’edizione 2018, la ventitreesima di Vicenza Jazz, in programma dal 10 al 20 maggio alzerà la bandiera-titolo”The Birth of Youth”: un omaggio alla gioventù che entrò di prepotenza nella storia, anche con la musica. Il festival proporrà due percorsi paralleli: uno dedicato a chi era giovane alla fine degli anni Sessanta (su tutti: i Manhattan Transfer, Randy Weston, Marshall Allen alla guida della Sun Ra Mythic Dream Arkestra), l’altro a chi è giovane oggi. Chi ha vissuto la storica rivoluzione giovanile si troverà così di fronte alle affermazioni più attuali delle nuove generazioni.
Ravenna Jazz Festival: dieci giorni di musica dal 4 al 13 maggio
Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, dal piano solo all’orchestra di 250 elementi: Ravenna Jazz 2018 avrà un cartellone con il jazz servito nelle più varie misure.
Il festival ravennate giunge al traguardo della quarantacinquesima edizione, un record nel panorama dei festival jazz italiani, e consolida la struttura extra large che ne ha contraddistinto le più recenti annate: dal 4 al 13 maggio, dieci giorni di musica itineranti tra varie ‘ambientazioni’. Il prestigioso palco del Teatro Alighieri sarà destinato a nomi di ampia notorietà internazionale (Chick Corea, Manhattan Transfer), ai big della scena italiana (Fabrizio Bosso con gruppo e orchestra) e alla colossale produzione “Pazzi di Jazz” Young Project (con ben 250 baby musicisti sopra i quali svetterà la tromba solista di Paolo Fresu). Gruppi e solisti di culto, con proposte innovative alle quali prestare la massima attenzione, gireranno poi nei jazz club e in piccoli teatri tra città e dintorni: sotto la bandiera di “Ravenna 45° Jazz Club” si esibiranno il quintetto di Sarah Jane Morris e Antonio Forcione, Raul Midón, i Sons of Kemet, Andrea Motis con Joan Chamorro, i Guano Padano, Alessandro Scala. E per chi non sa rinunciare al jazz in nessun momento della giornata ci saranno i concerti ‘Aperitifs’, tutti i pomeriggi in attesa dei live serali in teatro.
Dieci anni di Calibro 35: “Decade” e il live al Locomotiv Club
A chiudere gli occhi verrebbe facile immaginarsi sul set di un poliziottesco anni Settanta, uno di quei crime movie con la sigla a colori psichedelici. Ci troviamo invece al Locomotiv Club, il concerto (sold out) dei Calibro 35 è appena cominciato.
Occasione del tour è la presentazione del sesto album in studio, intitolato “Decade”, uscito il 9 febbraio per festeggiare i dieci anni di vita del gruppo. Più che una celebrazione è una sorta di time capsule, in cui la band tira le fila sulla sua storia e si proietta verso il futuro. L’album suona come una summa, e allo stesso tempo un punto di svolta, in un percorso progressivo e duraturo, lungo il quale i Calibro – guidati dal produttore (e vincitore di un Grammy) Tommaso Colliva – si sono fatti apprezzare. In Italia, come all’estero.