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Il Canzoniere di Cesare Malservisi, reinterpretato dai bandAchab
Più che un cantautore, Cesare Malservisi era un cantastorie. Interprete di racconti della Bologna d’una volta e di avvenimenti a lui contemporanei. Sapiente narratore della città, della sua Corticella, di vicende che entrano di diritto nel bagaglio culturale di una comunità, ma non solo. Molti dei protagonisti del suo “Pantheon” – come l’ha definito lo studioso Luigi Lepri – un tempo avremmo potuto incontrarli per la strada. Erano muratori, barcaioli, falegnami; e ancora: la barista che fa girare la testa ai clienti e lo scemo del quartiere, i “compagni” della sezione di partito e la suocera bigotta. Cesare Malservisi, tuttavia, non era un musicista di professione, se così si può dire. Era un maestro elementare. Era uno che imbracciava la chitarra in famiglia, tra amici o per far divertire i suoi piccoli alunni. In effetti, cominciò a scrivere canzoni per ingannare la noia della degenza, quando fu ricoverato per due mesi all’Ospedale Maggiore di Bologna nel 1987.
Carmen Consoli e Max Gazzè: il concerto al Palanord di Bologna
Quando uscì “Confusa e felice” di Carmen Consoli, frequentavo il liceo. Mi colpirono “Venere” e “Amore di plastica”. Mi piacque subito quella cantante piena di grinta, che calcava il palco con la chitarra in mano. Era il 1997. Nello stesso anno Max Gazzè pubblicò il singolo “Cara Valentina”, una canzone che adoro e che anticipava l’uscita dell’album “La favola di Adamo ed Eva”. Il live di Bologna, durante il tour di presentazione del disco, fu uno dei miei primi concerti. Ricordo che quella sera io e i miei amici riuscimmo anche a fare una foto insieme a Max. Ero emozionatissima per averlo incontrato.
Vinicio Capossela, quando l’ombra invade il teatro
È partito a fine febbraio il tour di Vinicio Capossela, “Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi”, per portare sul palco l’ultimo album (“Canzoni della Cupa”, appunto), insieme a brani di repertorio che girano intorno al misterioso leitmotiv dell’Ombra. Lo spettacolo, messo in scena nei principali teatri italiani, ha fatto tappa anche a Bologna il primo marzo scorso, registrando il tutto esaurito.
“Da molti anni, nei tour che seguono l’uscita di un disco, mi sforzo di mettere in scena l’immaginario dell’opera” – racconta Capossela – “In questo tour l’Ombra è la materia sostanziale, esistenziale, scenica dello spettacolo. Si tratta di abituarci al buio e finire in una specie di ipnosi a metà tra veglia e sonno che faccia affiorare in noi le creature che ci abitano”.
Intervista a Luca Mazzamurro, voce dei Mollier
Bologna. In un afoso pomeriggio d’agosto, abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Luca Mazzamurro, voce dei Mollier. Dopo la pubblicazione dell’album d’esordio “Meccaniche razionali”, il gruppo bolognese è attualmente al lavoro su un nuovo progetto.
Sul canale YouTube della band è di recente disponibile il video del nuovo singolo “Hallelujah”, cover di Leonard Cohen ma con un testo – tanto inedito, quanto intenso – in lingua italiana.
Mollier – “Hallelujah”
MOLLIER
“Hallelujah”
Il nuovo video, cover di Leonard Cohen con testo originale in italiano
È disponibile su YouTube il video di “Hallelujah”, nuovo singolo del gruppo bolognese Mollier. La canzone è una cover e un omaggio al celebre brano di Leonard Cohen, realizzata con testo inedito in italiano. Pur mantenendosi fedele all’originale, l’impronta dei Mollier è riconoscibile nell’arrangiamento arioso, delicato e onirico, guidato dal piano e dalla voce. Le parole sono suggestive e poetiche e confermano la profondità creativa e la maturità musicale raggiunte dalla band, già evidenti nell’album “Meccaniche razionali”, pubblicato nel 2014.