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Cody Chesnutt, My Love Divine Degree e il live al Bravo Caffè
“Tutto può succedere quando c’è buona musica. È un piacere suonare in un posto così intimo, ma questa sera suono da solo, quindi dovrete cantare”. È con queste parole che Cody Chesnutt ha aperto il concerto di Bologna, in un affollatissimo Bravo Caffè. L’occasione è la presentazione del suo terzo album, “My Love Divine Degree”, uscito lo scorso 2 giugno per l’etichetta One Little Indian/Audioglobe.
Diventato improvvisamente famoso all’inizio del millennio, grazie al suo primo disco “The Headphone Masterpiece” e al singolo “The Seed 2.0” (arrangiato con la band hip hop “The Roots”), Chesnutt si prese in seguito del tempo per riflettere e smaltire la sua rapida ascesa nello star system, prima di tornare in studio e registrare “Landing On A Hundred”, il suo secondo album (2012). È attraverso le canzoni di questo disco che Cody ha ripensato la moderna musica soul, mescolandola a blues, R’n’B e funk, e lavorando a tutti i livelli: ritmo, sonorità, testi e temi trattati, positivi, onesti e socialmente consapevoli.
Lo stato dell’arte di Fabrizio Bosso: l’intervista al Bravo Caffè
Energico, carismatico, coinvolgente, Fabrizio Bosso è un musicista di grande talento e sensibilità, senza dubbio una delle realtà più interessanti del jazz italiano. Accompagnato da Julian Oliver Mazzariello al piano, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria, il trombettista torinese sta presentando in tour il suo ultimo lavoro “State of the Art”, uscito lo scorso aprile per la Warner.
L’album, registrato dal vivo durante i concerti del Quartetto a Roma, Verona e Tokyo, riesce a catturare come un’istantanea una delle fasi più felici della carriera del musicista, attraverso l’atmosfera unica del live. Dieci tracce in cui si alternano interpretazioni di standard e composizioni originali, in una performance emozionante e fantasiosa, che viaggia tra melodie intimiste e riflessive e soli briosi e innovativi. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Fabrizio in occasione del suo ultimo live al Bravo Caffè di Bologna.
Il groove di Adam Ben Ezra rapisce il Bravo Caffè
Si chiama Adam Ben Ezra e con il contrabbasso è un fenomeno. Cresciuto a Tel Aviv, ha cominciato a suonare il violino quando aveva appena cinque anni, la chitarra a nove. A sedici anni, però, ha scoperto il contrabbasso ed è stato amore a prima vista. Ispirandosi a diversi generi musicali e musicisti (da Bach a Chick Corea, da Sting a Jaco Pastorius), Adam ha iniziato la sua carriera suonando jazz in caffè e piccoli club.
Il 2008 è stato l’anno della svolta: la sua versione del tema della sit-com “Seinfeld” e la sua cover del brano di Michael Jackson “Billie Jean” hanno ottenuto online un successo virale, attirando l’attenzione dell’etichetta CandyRat Records, con cui Adam ha pubblicato i primi singoli. Nel 2015 esce il suo album di debutto, auto-prodotto grazie a una campagna su PledgeMusic, dal titolo “Can’t Stop Running”. Abbiamo avuto occasione di vederlo dal vivo a Bologna, in un live eccezionale al Bravo Caffè.
Howe Gelb: in arrivo al Bravo Caffè di Bologna i suoi “Future Standards”
Si esibirà il prossimo 29 marzo sul palco del Bravo Caffè di Bologna Howe Gelb, cantautore statunitense, noto come leader dei Giant Sand, band di culto del rock alternativo americano. Il musicista è in Italia per presentare “Future Standards”, il nuovo album solista, pubblicato a novembre 2016 per l’etichetta Fire Records.
Immaginate un bar fumoso all’ora di chiusura. Immaginate un uomo con il cuore spezzato, che finisce d’un fiato l’ultimo bicchiere di whisky. Immaginate una coppia di amanti che si tiene per mano nel tavolino in angolo, sussurrandosi all’orecchio parole d’amore. Immaginate un vecchio jukebox che passa un pezzo cantato da Sinatra, “Killing me softly” forse.
Wallis Bird, quando la musica diventa gioia
Al Bravo Caffè hanno abbassato le luci, la band è già sul palco. “Wallis se la sta prendendo comoda, per il momento pensiamo noi a intrattenervi” – scherza Sam Vance-Law, violinista e tastierista del gruppo, che con i suoi pezzi ha aperto tutti i concerti del tour di Wallis Bird. Insieme a lui ci sono il cantautore Aidan Floatinghome (chitarra e clarinetto) e la polistrumentista Emma Greenfield. Le sonorità calde e intimiste dei brani di Sam Vance-Law preparano il pubblico per Wallis. Fino al momento in cui la musicista sale sul palco (mascherata con abiti maschili e un paio di baffetti alla Charlot), si piazza alle percussioni e duetta con Emma alla voce. Non ci vuole molto a rendersi conto che sarà un concerto da ricordare. L’occasione è il tour di presentazione di “Home”, quinto album per la Bird e – per molti versi – il suo lavoro più maturo e completo. Il tema del disco si lascia intuire già dalla copertina, dove Wallis abbraccia la sua compagna e musa ispiratrice Tracy, ritratta di spalle. “Home” parla di una storia d’amore e delle sue tappe, di come i sentimenti evolvono e si fanno più intensi, man mano che la relazione cresce. “Dietro Home c’è proprio questo” – ci racconta Wallis – “c’è la felicità, ci sono le maggiori soddisfazioni della vita, l’amore, il realizzarsi. Home è un ringraziamento e la chiusura di un capitolo. La vita che ho sempre desiderato è qui”.