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The Dust I Own, intervista ad Andrea Laino
Il tintinnare del ghiaccio nei bicchieri, un eco di tuoni in lontananza, un magnetico riff di slide guitar e – senza darti il tempo di accorgertene – la prima traccia, intitolata “Bo Weavil”, ti ha già trascinato lungo una strada polverosa alle radici del blues, sulle sponde del Mississippi. The Dust I Own è un eccellente album d’esordio per Laino & Broken Seeds (dopo il primo EP, autoprodotto nel 2014), band composta essenzialmente da Andrea Laino (chitarra e voce) e da Gaetano Alfonsi (percussioni ed effetti), cui si è aggiunta di recente la contrabbassista Francesca Alinovi. Al disco, uscito nel 2017 per l’etichetta tedesca Off Label Records, hanno collaborato inoltre una serie di musicisti di talento, come la cantante Eloisa Atti, il chitarrista Alessio “Poor Bob” Maglioccheti Lombi e Mauro Ottolini al sousafono.
True Colors: quando la musica è a colori, di quelli veri
Prendete la voce incantevole e calda di Cristina Alagna, unite il tocco e il groove di Alberto Bergonzoni alla chitarra, aggiungete le ispirate reinterpretazioni acustiche e intimiste di standard jazz e classici soul, pop e blues, e poi condite il tutto con un pizzico d’ironia: ecco che avrete i True Colors.
Il nome del duo non solo cita la celebre hit di Cindy Lauper (presente, tra l’altro, nel repertorio), ma soprattutto, spiega Cristina, “descrive il nostro modo di vedere la musica e, più in generale, la vita. I colori della musica, delle note, delle dinamiche, delle emozioni. Colori veri, perché la musica si fa col cuore e con l’anima, non solo con la tecnica. E questo è quello che abbiamo voglia di dare a chi viene ad ascoltarci: pezzettini di noi. Il nome “True Colors” è stato il frutto di un’intensa serata di riflessioni tra amici sull’opportunità di dare al duo un nome proprio, piuttosto che qualcosa del tipo: “Alberto Bergonzoni e Cristina Alagna Acoustic Duo”. Io e Alberto eravamo concordi nel ritenere che il progetto avrebbe dovuto avere un nome suo, una vita propria, un codice fiscale, un piatto preferito e una carta d’identità valida per l’espatrio. In Italia sono tempi duri per la musica, si sa”.
Nova Jazz & Blues Night Festival
Si terrà nella giornata di venerdì 7 luglio, nella suggestiva cornice del parco del castello di Esterházy, a Eisenstadt, il Festival Nova Jazz & Blues Night. I concerti si svolgeranno anche quest’anno su due palcoscenici diversi: tra le rovine del castello, direttamente nel parco, e nella splendida Sala Haydn, dedicata alla musica jazz (con posti limitati). Il Festival sarà facilmente raggiungibile da Vienna, grazie a un servizio navetta.
Come nelle edizioni precedenti, il Festival Nova Jazz & Blues Night 2017 sarà un’esperienza unica per gli appassionati di jazz, blues, funk e soul, con una line-up che comprende artisti di fama internazionale. Ecco i musicisti che parteciperanno all’evento.
Intervista a Terje Nordgarden, songwriter indie-folk
Quando arriviamo a L’Altro Spazio, il soundcheck è appena cominciato. Sul palco Terje Nordgarden sta accordando la chitarra e provando i volumi. Nonostante da qualche anno sia tornato a vivere a Oslo, il cantautore norvegese in Italia è di casa. Dopo aver cominciato la sua carriera come busker proprio nel nostro Paese, Terje ha bazzicato per anni la scena indie italiana, collaborando con musicisti come Paolo Benvegnù e Cesare Basile.
Il pretesto per tornare a Bologna è il live – organizzato il 10 marzo scorso dall’etichetta indipendente La Fabbrica, all’interno della rassegna “La Fabbrica Live” – per presentare il singolo “You must be the change”, che anticipa di circa sei mesi l’uscita del nuovo album. Ci raggiunge nel retro del locale per fare due chiacchiere prima del concerto.
Vinicio Capossela, quando l’ombra invade il teatro
È partito a fine febbraio il tour di Vinicio Capossela, “Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi”, per portare sul palco l’ultimo album (“Canzoni della Cupa”, appunto), insieme a brani di repertorio che girano intorno al misterioso leitmotiv dell’Ombra. Lo spettacolo, messo in scena nei principali teatri italiani, ha fatto tappa anche a Bologna il primo marzo scorso, registrando il tutto esaurito.
“Da molti anni, nei tour che seguono l’uscita di un disco, mi sforzo di mettere in scena l’immaginario dell’opera” – racconta Capossela – “In questo tour l’Ombra è la materia sostanziale, esistenziale, scenica dello spettacolo. Si tratta di abituarci al buio e finire in una specie di ipnosi a metà tra veglia e sonno che faccia affiorare in noi le creature che ci abitano”.