Wallis Bird, quando la musica diventa gioia
Al Bravo Caffè hanno abbassato le luci, la band è già sul palco. “Wallis se la sta prendendo comoda, per il momento pensiamo noi a intrattenervi” – scherza Sam Vance-Law, violinista e tastierista del gruppo, che con i suoi pezzi ha aperto tutti i concerti del tour di Wallis Bird. Insieme a lui ci sono il cantautore Aidan Floatinghome (chitarra e clarinetto) e la polistrumentista Emma Greenfield. Le sonorità calde e intimiste dei brani di Sam Vance-Law preparano il pubblico per Wallis. Fino al momento in cui la musicista sale sul palco (mascherata con abiti maschili e un paio di baffetti alla Charlot), si piazza alle percussioni e duetta con Emma alla voce. Non ci vuole molto a rendersi conto che sarà un concerto da ricordare. L’occasione è il tour di presentazione di “Home”, quinto album per la Bird e – per molti versi – il suo lavoro più maturo e completo. Il tema del disco si lascia intuire già dalla copertina, dove Wallis abbraccia la sua compagna e musa ispiratrice Tracy, ritratta di spalle. “Home” parla di una storia d’amore e delle sue tappe, di come i sentimenti evolvono e si fanno più intensi, man mano che la relazione cresce. “Dietro Home c’è proprio questo” – ci racconta Wallis – “c’è la felicità, ci sono le maggiori soddisfazioni della vita, l’amore, il realizzarsi. Home è un ringraziamento e la chiusura di un capitolo. La vita che ho sempre desiderato è qui”.
L’album è stato registrato dalla Bird con l’aiuto del produttore Marcus Wuest, con cui ha una collaborazione di lungo corso. Per la prima volta, Wallis ha ricoperto il ruolo non solo di performer e musicista (suonando quasi tutti gli strumenti), ma anche di produttrice del disco. “È stata un’esperienza bellissima. Il solo fatto di trascorre del tempo da sola per creare, senza alcuna pressione o scadenza esterna, il fatto di avere me stessa come unico critico del mio lavoro, ha reso ancora più importante l’esserne sicura e contenta, prima di farlo ascoltare a chiunque altro. Mi ha permesso di andare più in profondità”. La differenza tra “Home” e i suoi lavori precedenti in effetti è palpabile. Secondo Wallis, l’auto-produzione ha giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione della sua carriera artistica. “Tra questo lavoro e i miei album precedenti c’è stato un passo in avanti. Sono una persona molto diversa da quella che ero tre anni fa: sono più matura, il mio cuore è meno irrequieto e mi sento più a mio agio con me stessa, dopo aver vissuto tante esperienze. Inoltre, rispetto all’album precedente, il fatto di essermi presa tutto il tempo necessario per scrivere mi ha permesso di seguire il flusso dell’ispirazione. Ogni ora in cui ero sveglia pensavo a quest’album, pensavo al suono, pensavo agli arrangiamenti, ma con uno stato d’animo costantemente positivo”. Il risultato è un pop originale in cui sonorità folk ed elettroniche sono mescolate con gusto ed equilibrio. Un pop energico e ballabile, in cui i ritmi dance sono resi grazie al groove della chitarra acustica di Wallis e alla sua carica nel cantato, che in alcuni momenti sfiora l’urlo. La musica diventa così un’esplosione di gioia, che l’album riesce a rendere solo in parte: Wallis Bird va vista dal vivo. “La musica rappresenta tutto quello che sono in un determinato momento. Si basa tutto sull’ambiente e sulle nuove esperienze che faccio. Ad esempio, quando ho iniziato ad uscire con un musicista house, ho scritto brani house. Quando ho iniziato a frequentare dei percussionisti, nei miei brani ho aggiunto più percussioni. Quando mi sono ferita alle dita ho scelto di suonare la chitarra elettrica, invece dell’acustica, e così via. Seguo il flusso e cerco di trovare nuovi suoni e ritmi in tutte le cose che la vita mi offre”. Abbiamo anche chiesto a Wallis se – oltre alle esperienze che ha vissuto – ci siano stati dei musicisti a cui si è ispirata o che l’hanno influenzata, soprattutto modelli femminili. Molti l’hanno paragonata, ad esempio, a Ani DiFranco e Fiona Apple, qualcuno persino a Janis Joplin. “Già… queste donne hanno avuto tutte una forte espressività. Amo anche Björk, Aretha Franklin e Nina Simone. Ma amo anche le persone che non sanno cantare, semplicemente amo le voci!”. Se l’uso che Wallis fa della voce è particolare, la ritmica tenuta con il corpo, con lo schiocco delle dita, con il battito delle mani, piuttosto che i cori e i brani intonati “a cappella”, arricchiscono il live di un elemento in più: l’atmosfera tipica della musica d’Irlanda, da cui l’artista proviene. Avete mai visto “The Committments”? Ascoltando Wallis e la sua band mi è venuto in mente il discorso di Jimmy Rabbitte: “Gli irlandesi sono i neri d’Europa. E i dublinesi sono i neri d’Irlanda. E i dublinesi del nord sono i neri di Dublino”. “Ah ah adoro quel film! Anche se era ambientato in un momento storico completamente diverso da oggi e quella frase era piuttosto rude… Da allora ne abbiamo fatta di strada! Le mie origini irlandesi sono profondamente radicate in me. Penso che tutti gli irlandesi siano orgogliosi delle loro origini. Siamo fortunati, perché il nostro Paese è così piccolo, eppure così famoso e apprezzato! Personalmente sarò fiera dell’Irlanda quando smetterà di cercare di essere come l’Inghilterra o comunque di paragonarsi agli altri Paesi. Credo che l’Irlanda sia ancora un po’ ossessionata dal suo status nell’industria musicale. Eppure abbiamo tanti artisti che hanno segnato il corso della musica in tutto il mondo. Un po’ come la musica italiana, che, grazie alla sua peculiarità, ha una ricchezza tutta sua e un valore economico”. Quattro sono state le tappe del tour della Bird in Italia: Torino, Bologna, Cantù e Roma, a dimostrazione del successo che la cantautrice irlandese riscuote ormai anche nel nostro Paese. “Il rapporto con il pubblico italiano è molto caldo e affettuoso. Mi piace stare con gli italiani, i concerti sono sempre un riflesso dell’atmosfera della città”. Parlando di progetti per il futuro, per quest’anno Wallis ha in mente di produrre un’artista australiano, Tullara, e di continuare a viaggiare per presentare il suo album. Dopodiché sarà la vita a decidere per lei la direzione da prendere. Ci lascia con un saluto affettuoso: “Prendetevi cura di quelli che vi circondano, siate gentili con gli altri, amate e ridete di più”.
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