Six la neve unplugged
Venerdi sera. Ore 23.15.Chacaranga di Vanzago.
Poco dopo la prima birra incominciano a salire sul palco i Six La neve. Occasione particolare in cui la band si esibirà
in una sessione acustica composta da tre chitarre e un percussionista. Partono le prime note e già da subito si percepisce il calore che questa band è in grado di trasmettere. Come se mi trovassi su di un tappeto volante, vengo trasportato all’ interno di questi suoni malinconici capaci di raggiungere il profondo della mente con i loro psichedelici intrecci ben strutturati e ottimamente eseguiti. Infatti risalta la capacita di tutti i membri di eseguire i brani con tecnica e sentimento senza che le due cose contrastino tra di loro. Alla voce si alternano a cantare Antonio e Alessio, donando un diverso sound alle canzoni a seconda di chi interpreta il brano. Nel primo caso le sonorità ricordano molto i tempi in cui gruppi come Pearl jam e Nirvana la facevano da padroni, mentre nel secondo si intuisce l’ influenza di Jeff Buckley e , a mio parere, la piu’ recente di Tom Yorke dei RadioHead. Comunque in entrambe le circostanze i due si comportano molto bene nel padroneggiare la loro voce. Ottime anche le prestazioni del chitarrista solista Riccardo, preciso nell’ esecuzione, e il percussionista bravo nell’arrangiamento delle sue parti che rendono piu’ rotonde le sonorità della band. Purtroppo il concerto non e’ durato molto e quando eseguono l’ ultimo brano rimango triste per non poter più ascoltare le loro eccelenti canzoni. L’ ultima è probabilmente la migliore e la più orecchiabile di tutte. Vivo su una nuvola è il suo titolo. In effetti rende proprio l’ idea di rimanere sospesi nell’ aria.
Complimenti ai Six la neve che a mio giudizio potrebbero essere una delle migliori band alternative italiane del momento e forse anche di più. A chiunque piacesse il genere grunge ,consiglio vivamente di andare ad un loro concerto.