Paolo Fresu e Paolo Angeli: live al Cassero Jazz
Castel San Pietro Terme (BO) – Si è aperta con l’incantevole concerto di Paolo Fresu e Paolo Angeli la rassegna “Cassero Jazz” , giunta quest’anno alla trentesima edizione e parte del festival emiliano-romagnolo “Crossroads”, organizzato da Jazz Network. Entrambi originari della Sardegna, entrambi di stanza a Bologna, i due musicisti sono amici da una vita, dai primi anni ’90, quando Angeli è stato allievo di Fresu a Siena Jazz.
Anche se le carriere dei due musicisti hanno preso direzioni diverse, anche se le loro strade non si incrociano spesso (i loro concerti in duo sono eventi piuttosto rari), ogni volta che Fresu e Angeli si trovano sullo stesso palco danno vita ad un’esibizione incantevole e unica. Dal connubio tra le matrice jazzistica più tradizionale di Fresu e la musica più sperimentale di Angeli scaturisce infatti un gioco di note, ritmi, effetti e suoni che ha davvero qualcosa di magico.
Le prime, malinconiche note sono affidate alla dolcezza della tromba di Fresu, che crea nella sala silenziosa un’atmosfera intima, sognante e rarefatta, preparando l’ingresso alle sonorità originali della tradizionale chitarra sarda di Angeli (rielaborata dal musicista stesso con l’aggiunta di corde, pick-up, martelli, pedali e altro ancora). Se è vero che la contaminazione è il motore della musica, la sua energia, il colorito incontro tra jazz e musica popolare dei due musicisti sardi ne è la prova.
Il dialogo tra i due è serrato, con Fresu che passa dalla tromba al flicorno, per dedicarsi nelle pause alle percussioni e agli effetti, mentre Angeli fa vibrare le corde del suo strumento in tutti i modi che possono venirvi in mentre, dall’archetto all’arpeggio, ai colpi sui bassi. Suoni evocativi, sonorità commoventi, una tensione drammatica che si sprigiona dagli accordi, passando dall’esecuzione di un brano di Gabriel ad una composizione barocca di Monteverdi, fino alle canzoni in dialetto sardo con Angeli alla voce.
“Navighiamo a vista come naufraghi”, ha detto scherzando Angeli durante il concerto. E ha reso perfettamente l’idea. Quella di un live atipico, in gran parte affidato all’improvvisazione, di un viaggio emozionante, in cui suoni e ritmi mediterranei accompagnano e si mescolano a sonorità e soluzioni più squisitamente jazzistiche, in cui l’impronta di Fresu è riconoscibile.