Mollier – Meccaniche razionali
Sono le sensazioni che restano attaccate alla pelle quelle più intense. Sono quelle che riescono a penetrare sotto la superficie, che finiscono per rimanerci dentro. “Meccaniche razionali” – primo album del gruppo bolognese Mollier – è così. È un disco che ti resta dentro, una sensazione lunga otto brani originali e due cover (“Ovunque proteggi” di Vinicio Capossela e “Se ci fosse un uomo” di Giorgio Gaber). Un percorso in cui musica e testi scorrono in bilico tra spiritualità e scienza, per giungere alla conclusione che sono semplicemente le due facce della stessa medaglia. Questo progetto nasce da un sodalizio di vecchia data, quello tra Luca Mazzamurro (chitarre e voce) e Andrea Zannoni (tastiere e pianoforte), una collaborazione musicale cominciata tra i banchi di scuola, che con il tempo ha dato i suoi frutti. Fino ad approdare nel 2014 alla pubblicazione dell’album, registrato insieme a Tommaso Preda (basso) e Riccardo Capelli (batteria).
“Meccaniche razionali” si apre con la traccia “Riapro gli occhi”, rivelando subito la natura riflessiva e profonda del disco. Accompagnate da un arrangiamento delicato e suggestivo, le parole pongono l’accento sull’incapacità dell’individuo di comprendere la differenza tra essere e vivere superficialmente, di superare il dualismo tra bene e male, vita e morte. Il tema del risveglio e la ricerca del “delicato equilibrio fra l’acqua e il fuoco” sono chiari riferimenti alle filosofie orientali di cui l’album è impregnato. Come nel brano successivo, “Il giardino delle antiche danze”, in cui l’analogia tra una visione mistica della realtà e il concetto di perpetuo mutamento della materia, teorizzato dalla fisica quantistica, è sostenuta da un riff di chitarra acustica, ciclico e armonioso nella sua semplicità.
Il ritmo aumenta con “Notturno in Em“, pezzo d’impatto, che vira verso sonorità decisamente più rock. La linea melodica, toccante del pianoforte viene affiancata man mano da una chitarra più incisiva, distorta in un ritornello trascinante e orecchiabile anche nel testo, senza perdere per questo di profondità nel contenuto. A seguire si inserisce la prima cover del disco: “Ovunque proteggi”, splendido brano di Capossela, che i Mollier trasformano in una struggente rock ballad. Così come struggente è pure la traccia successiva, “Al di là delle parole”, in cui l’arrangiamento minimale, quasi rarefatto, sembra studiato appositamente per valorizzare la voce estatica ed emozionante di Luca Mazzamurro.
“Meccaniche razionali” prosegue con “Le medie intelligenze”, brano apertamente critico verso quella cultura della mediocrità, promossa da reality show e TV trash, che svilisce e annulla tanto le emozioni degli individui, quanto la capacità di pensiero non superficiale. Con “La comunicazione” i Mollier ci regalano poi una piccola gemma, un pezzo poetico e malinconico (che richiama alla memoria “La cura” di Franco Battiato), in cui il tema della ricerca dell’armonia tra mente e cuore si rispecchia nel modo in cui si sposano parole e melodia. Trova spazio subito dopo la cover di “Se ci fosse un uomo”, testamento e summa del pensiero di Gaber, autore caro al gruppo. La canzone sorprende per il carattere energico e ritmato dell’arrangiamento, salvo affidare in chiusura il focus sul testo alla voce recitante di Silvia Luzzi (attrice e docente presso l’Accademia nazionale del cinema e la scuola di cinematografia e teatro “Per-corsi”, insieme a Giulio Scarpati).
Si scivola verso l’alternative rock nel brano successivo, “Nel bene e nel male”. Il testo introspettivo e velato di tristezza si accompagna al dialogo in crescendo tra piano e chitarra, più intenso nell’incedere del pezzo, a sottolineare una drammaticità in cui echeggia l’influenza di Jeff Buckley. L’album termina con “Il conto”, e non poteva essere altrimenti. Al di là dell’ironia implicita nel titolo, l’ultima canzone chiude il cerchio e pone di nuovo l’accento sulla spiritualità “in caduta libera”, in una società che è sempre più edonistica e incapace di guardarsi dentro. “Meccaniche razionali” non è affatto un album semplice. È un disco suggestivo, da ascoltare e riascoltare più volte per poterne cogliere appieno sfumature e significati. D’altra parte è in questo che risiede la bellezza di un progetto originale e sfidante: un invito a riflettere, come nella miglior tradizione della canzone d’autore.
Track list:
Riapro gli occhi
Il giardino della antiche danze
Notturno in Em
Ovunque proteggi
Al di là delle parole
Le medie intelligenze
La comunicazione
Se ci fosse un uomo
Nel bene e nel male
Il conto
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