Mantra Informatico, l’intervista e la performance live
“Mantra Informatico” è più della presentazione del disco (omonimo), ultimo lavoro di Gianni Venturi, uscito alla fine del 2018 per M. P. & Records. “Mantra Informatico” è più di uno spettacolo teatrale, difficile da spiegare a chi non ha potuto sperimentarlo di persona. È piuttosto una performance artistica a 360 gradi, che attraverso l’interazione tra suoni, musica, parole, danza e immagini fornisce una chiave di lettura della nostra realtà.
È la miccia per accendere – o fuor di metafora risvegliare – le nostre coscienze.
Mantra è espressione sacra, suono circolare per veicolare il pensiero. Pensiero che viaggia oggi attraverso la rete, attraverso combinazioni binarie di codice. Informatico, appunto. L’accostamento dei termini non vuole quindi suggerire una contrapposizione tra tecnologia e spiritualità, quanto piuttosto riflettere quello che è il nuovo modo di vivere il reale.
“Cosa sono in fondo le divinità?” – domanda Gianni. – “Le divinità nessuno le ha mai viste. Nessuno ha mai visto Dio. Non possiamo sapere se Dio esiste, se Buddha è esistito. Lo pensiamo e lo crediamo, ma resta tutto virtuale. Ecco, il virtuale oggi è diventato la nuova realtà. Le nuove divinità sono all’interno del web. Che non è soltanto tecnologia, ma è qualcosa di profondamente radicato in ogni aspetto della nostra esistenza. Il punto centrale diventa quindi riappropriarsi del web, spogliandolo dai meccanismi più perversi del sistema, per ridare sacralità al nostro viaggio attraverso la rete”.
Gianni Venturi affida questo messaggio alla sperimentazione dei linguaggi. Del linguaggio musicale, in primo luogo. Pulsazioni elettroniche, minimali linee di basso e suoni creati da Gianni con la voce, accompagnano il lavoro sul canto e sulla composizione, in collaborazione con la bravissima Debora Longini. Che, ironia della sorte, ha conosciuto proprio attraverso i social network.
“Abbiamo cominciato la nostra collaborazione lavorando a un altro progetto. Lei mi mandava i file su whatsapp, io le mandavo i file. Poi il virtuale, in questo caso, è diventato reale”.
“È stato un atto di fiducia” – osserva Debora. – “Dopo aver utilizzato facebook, internet come canali, abbiamo concretizzato la nostra relazione professionale producendo qualcosa di vero, come il disco che abbiamo fatto insieme. Certo c’è sempre poi l’aspetto umano, che crea realmente il contatto”.
Ma il linguaggio musicale non è l’unica forma d’espressione per veicolare il messaggio di Mantra Informatico. Nello spettacolo, la musica si mescola al linguaggio poetico, attraverso i testi delle canzoni di Gianni, resi ancora più emozionanti dall’interpretazione di Nino Campisi, attore, regista e direttore artistico del Teatro Navile. Si mescola al linguaggio del corpo, nelle improvvisazioni della pittrice e ballerina Chiara Mogavero, e alle affascinanti suggestioni del linguaggio visivo, grazie alle immagini curate dal fotografo Alessandro Corona e da Jacopo Catapano.
“L’arte è una sola, e ognuno porta il proprio contributo” – afferma Gianni. – “L’attore recita la poesia, una poesia che è radicata dentro di me, che è il mio modo privilegiato di esprimermi e di rapportarmi con le persone… Poi la poesia diventa musica e la musica diventa immagine, e l’immagine diventa un linguaggio universale”.
“Sono molto contento di partecipare a questo spettacolo” – aggiunge Nino Campisi – “perché mi dà la possibilità di recitare, che è la mia passione, e di essere al tempo stesso parte di un insieme in cui c’è la poesia, la musica, la danza, l’immagine. C’è un incontro d’arte, di competenze, tra tutti gli artisti che partecipano a questo evento, che spero in futuro possa portare ad altri eventi”.
Palpabile è la sintonia all’interno del gruppo. Non solo tra chi sta effettivamente sul palco, ma anche con coloro che hanno reso possibile lo spettacolo, come Alessandro Corona, che insieme a Jacopo Catapano ha curato la parte visuale della performance.
“Ho creato queste immagini“- dice Alessandro – “per metterle al servizio di Gianni e di tutte le sue idee, in questo progetto. Ho cercato anche in parte di scardinare le malinconie di Gianni, dando del colore, in accordo con Chiara [Megan, N.d.R.] per quanto riguarda la scelta dei costumi”.
Costumi che, tra l’altro, sono frutto di un percorso particolare, quello di Chiara Megan, compagna di Venturi e costumista dello spettacolo. Chiara lavora nel settore del vintage, inteso non come trend, ma come filosofia di recupero delle energie e delle risorse del pianeta. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le persone per riportare in circolo elementi appartenuti al passato (capi d’abbigliamento, ma anche mobili, oggetti d’uso comune…), rendendoli attuali.
Quello che Mantra Informatico vuole portare in scena è in sintesi l’espressione di un disagio esistenziale molto forte, insito nella società di oggi. La necessità, ma anche la speranza, di ritrovare un contatto con il nostro lato più spirituale, rappresentato dal canto di Debora Longini, e con l’universo intero, la Madre Terra, personificata da Chiara Mogavero con la danza.
Il senso dello spettacolo diventa quindi quello di farsi catarsi, via di liberazione ed espressione del desiderio di voler essere sopra le righe, in un mondo che a volte è troppo politicamente corretto e troppo poco ricettivo.
“Fare rumore diventa quasi un crimine” – osserva Gianni. – “A volte c’è bisogno di gridare, di fare le cose con una passione che sta svanendo a tutti i livelli. Anche politico. Siamo una società da apericena…. E solo la parola mi fa incazzare! Bisogna cercare di scardinare la superficialità, la mentalità da aperitivo”.
A buon intenditor…
INFORMAZIONI:
MANTRA INFORMATICO: https://www.facebook.com/ofvoiceandmen/
GIANNI VENTURI (voce, testi e musica): https://giannijonathanventuri.it/
Gianni Venturi, ricercatore vocale e poeta, già frontman degli Altare Thotemico, unisce musica e poesia in una fusione armonica/disarmonica. Mantra informatico si può definire la trasformazione del progetto Moloch. Tutto fa parte di un’unica anarchia creativa, svincolata da leggi di mercato. La voce è lo strumento principale mentre batterie, bassi, chitarre e synth sono tutti riprodotti dalla voce. Con l’aggiunta di ritmiche elettroniche ed un basso psichedelico suonato da Valerio Venturi. Un Mantra ritmico, rotolante, che avvolge la poesia e si fonde con lei. Una poesia figlia della Beat Generation non politicamente corretta.
DEBORA LONGINI (voce e composizioni vocali):
Abruzzese di origine, Debora Longini vive a Roma, dove ha iniziato il suo percorso di ricerca sulla voce studiando tecnica lirica con Rosa Rodriguez e Antonio Faieta. Cantante e sperimentatrice vocale, è stata interprete della prima nazionale di “Rosa del Sud”, omaggio alla cantante popolare Rosa Balistreri, con i Milagro Acustico di Bob Salmieri, presentato nella sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Inoltre, ha cantato con artisti della scena nazionale e internazionale tra cui il compositore Piernicola Di Muro, Marwan Samer, Mauro Tiberi, Francesco Buzzurro e altri ancora. Il suo eclettismo vocale la porta a collaborare in performance teatrali, di danza e video-arte. Debora vanta anche una formazione artistica, nell’ambito dell’audiovisivo (è montatrice alla RAI) e realizza interamente i videomusicali dei suoi progetti. Tra i quali l’ultimo videoclip “Fly” del suo progetto Luceclara (http://www.luceclara.it/), con Paolo Paolacci.
NINO CAMPISI (voce narrante): https://www.ninocampisi.org/
Attore, autore e regista, Nino Campisi è Direttore Artistico del Teatro del Navile. Insegna Recitazione, Comunicazione e Programmazione Neurolinguistica. Nel 1985 ha fondato la Compagnia Teatro del Navile e nel 1991 la sua Scuola di Teatro. Dal 1992 al 1997 ha studiato presso l’Istituto di PNL, perfezionando il suo metodo ed elaborando nuove tecniche per la formazione dell’attore e la regia. Nel 1998, insieme a Lucio Dalla, ha fondato a Bologna il Teatro del Navile-Spazio Arte.
ALESSANDRO CORONA (grafica e video)
Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel 1957. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni ’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di Pazienza e Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.
Parallelo 44: https://www.facebook.com/corpicontusi/
CHIARA MOGAVERO (danza)
Chiara Mogavero è una performer, danzatrice e pittrice romana. Diplomata al “Renato Greco Dance Studio”, può vantare esperienze artistiche e professionali di tutto rispetto, in Italia e all’estero, dalla frequentazione della “Ecòle Internationale de Teatre e Mime” di Parigi, agli stage di Matt Mattox e Bob Curtis, fino alle rappresentazioni con il celeberrimo mimo Linsdey Kamp. Ha fatto parte di corpi di ballo in importanti trasmissioni RAI e nel 1998 è stata scritturata nel celebre corpo di ballo del “CRAZY HORSE” di Parigi. Chiara Mogavero ha inoltre sfilato come modella per Krizia, Sorelle Fontana, Gattinoni, Cavalli, è stata testimonial di campagne pubblicitarie (Alitalia, Ministero dei Trasporti) e ha lavorato in teatro, in numerose operette. Di recente ha esposto le sue opere a PaggeriArte, nella mostra personale “Stati d’Animo”.
JACOPO CATAPANO (visual)
Costumi a cura di CHIARA MEGAN (Calicò Vintage: http://www.nottheusualdressing.com/shop/)
MANTRA INFORMATICO – TRACKLIST:
1 – Distonie
2 – Isole
3 – Mantra Informatico
4 – Plastica lucente
5 – Straniero ovunque
6 – Assenza
7 – Dolore antico
8 – Nulla
9 – Pensiero portante
10 – Dimmi che mi ami
11 – La visione di Leonardo!
12 – Iside
13 – Mother