Lost In The Supermarket, intervista al compositore e pianista Giovanni Ghizzani

È un esordio brillante quello del pianista e compositore Giovanni Ghizzani e dei musicisti che lo accompagnano nel progetto Lost In The Supermarket.

L’album omonimo della band, uscito lo scorso ottobre per l’etichetta Dodicilune, è una miscela di brani caratterizzati da elevata intensità emozionale e raffinate scelte armoniche, in cui l’evidente matrice del jazz contemporaneo strizza l’occhio a contaminazioni con altri generi, dal fusion al latin e al pop.

L’idea sottesa alle composizioni di Ghizzani è quella di utilizzare la voce come uno strumento a fiato, lasciandola libera di esprimersi e di improvvisare. Adeguatamente sostenuta da Kim Baiunco al basso, da Giuseppe Sardina alla batteria e, naturalmente, dalla sensibilità comunicativa del piano, la voce di Anaïs del Sordo riesce a colorare i brani di sfumature uniche, interpretando in modo intimo e personale i testi di cui, peraltro, è autrice.

Abbiamo avuto l’occasione di scambiare due chiacchiere con Giovanni Ghizzani, ecco quello che ci ha raccontato.

Cominciamo con una domanda che volevo farti da tanto: perché proprio questo nome, “Lost In The Supermarket”?

Il nome Lost In the Supermarket vuole evocare quella strana sensazione di smarrimento, che ognuno di noi prova quando entra in un grande centro commerciale, come ad esempio la Coop o la Pam… Tra tutte quelle luci, colori e persone, che sfrecciano tra uno scaffale e l’altro, è facile sentirsi un po’ persi!

Come è nato il progetto?

Il progetto è nato circa un anno e mezzo fa, quando cominciai a comporre dei brani che avevano linee melodiche solitamente eseguite nel mondo del jazz dai fiati, ma che io volevo far eseguire a una cantante, che fosse in grado di simulare con la voce uno strumento a fiato. Così coinvolsi Anaïs (Anaïs del Sordo, N.d.R.) e poi di lì a poco decidemmo di fondare un quartetto, che comprendesse anche il contrabbasso e la batteria.

Da poco è uscito il vostro album d’esordio. Ti va di raccontarci qualcosa?

Sì, lo scorso 5 ottobre l’Etichetta Discografica Dodicilune ha pubblicato il nostro disco. Da lì abbiamo cominciato i concerti di presentazione dell’album, che ci hanno portato a suonare in situazioni meravigliose, in Italia e all’estero… e ancora il tour non è finito!

Come nascono i vostri pezzi? Ce n’è uno in particolare a cui siete più affezionati?

I brani li scrivo io, progettando melodie e accordi. Successivamente passo la palla ad Anaïs che scrive dei bellissimi testi in inglese sulle mie composizioni. Il brano che sicuramente più ci emoziona quando lo eseguiamo ai concerti è “Hope”, una grande dichiarazione d’amore, in grado di scaldare anche i cuori più aridi!

Il disco ha una chiara matrice jazzistica, ma è un jazz contemporaneo, aperto alla contaminazione. Qual è il background musicale della band?

Il background musicale della band è variegato: c’è chi viene dal blues, funky e rock e chi addirittura dall’improvvisazione radicale del free jazz. Diciamo che alla fine delle nostre prove ognuno porta nel gruppo la propria esperienza e il proprio bagaglio per trovare poi una sintesi musicale complessiva.

Siete stati selezionati al Conad Jazz, avendo l’opportunità di esibirvi sul palco dell’Umbria Jazz, al Val d’Agri Jazz,e a fine ottobre avete suonato in Romania al Sibiu Jazz Competition. Cosa vi hanno lasciato queste esperienze?

Tutti i concorsi di cui abbiamo superato le selezioni ci hanno fatti crescere come band. Sono state esperienze grandiose che ci hanno permesso di portare la nostra musica in giro e di farci conoscere!

Come giudichi la situazione dei contest e dei festival musicali per una band emergente? C’è spazio per nuovi gruppi?

Il mondo dei concorsi è sicuramente una delle migliori opportunità che hanno i giovani musicisti e le band emergenti per farsi conoscere. Quindi sì, consigliamo a tutti di intraprendere anche questo tipo di attività, oltre, ovviamente, a quella concertistica!

Quali sono le caratteristiche che deve avere un musicista oggi, secondo te?

Un musicista oggi deve essere resiliente e farsi strada con coraggio, per poter permettere alla sua arte e alla sua creatività di vedere la luce.

Quali sono i progetti dei Lost In The Supermarket per il futuro?

Nel futuro speriamo di portare in giro il nostro progetto il più possibile, per condividere con gli altri tutto ciò che stiamo creando con passione e impegno.

Avete dei live in programma? Come possono seguirvi i nostri lettori?

L’ultimo live del 2019 sarà l’8 dicembre in Toscana, nel locale “Bottega Roots” di Colle Val d’Elsa. Poi ovviamente penseremo al 2020! Per seguirci basta cercare su facebook la pagina LostintheSupermarket, dove si possono vedere tutti i nostri aggiornamenti. Mentre per ascoltare il nostro album basta digitare “Giovanni Ghizzani – Lost in The Supermarket” su Spotify, Youtube e Souncloud.


INFO:

Album: Giovanni Ghizzani – Lost In The Supermarket
Etichetta: Dodicilune
Anno: 2019


Track List:

1 – Claps of Thunder
2 – Flows pt. 1
3 – Flows pt. 2
4 – Hope
5 – Living for Tomorrow
6 – Daydream
7 – Escape the Wreck pt. 1
8 – Escape the Wreck pt. 2
9 – Renewal
10 – 30 Ways (to confuse your mind) pt. 1
11 – 30 Ways (to confuse your mind) pt. 2
12 – New Horizons

Composizioni: Giovanni Ghizzani
Testi: Anaïs Del Sordo (1, 3, 4, 6, 8, 9, 12)


I Lost In The Supermarket sono:

Giovanni Ghizzani – pianoforte
Anaïs del Sordo – voce
Kim Baiunco – contrabbasso
Giuseppe Sardina – batteria

Featuring:
Daniele d’Alessandro – clarinetto (1, 6)
Alain Pattitoni – chitarra (5, 12)