Fred Wesley e The New JBs incendiano il Paradiso Jazz
Icona del funk e del soul, jazzista, trombonista eccezionale, Fred Wesley ha cominciato la sua carriera da giovanissimo, suonando con Ike & Tina Turner. Nato in Georgia nel 1943, figlio di un direttore di big band, Wesley vanta un curriculum sorprendente. Musicista, compositore e arrangiatore di gruppi come James Brown & The JBs, Parliament-Funkadelic e Bootsy’s Rubber Band, il trombonista ha il grande merito di aver dato al soul un nuovo suono e un nuovo impulso.
Nel ‘78 si è unito anche all’orchestra di Count Basie, ma non è l’unica collaborazione di rilievo che ha collezionato nel corso degli anni. La lista è lunga e va da musicisti del calibro di Ray Charles e Van Morrison, ai suoi colleghi e amici di vecchia data, Maceo Parker and Pee Wee Ellis. Con la carica inesauribile di chi vive per la musica, Wesley continua a comporre e a incidere ancora oggi, insieme alla sua band jazz-funk, The New JBs.
È con questa formazione (Gary Winters alla tromba, Philip Whack al sax, Reggie Ward alla chitarra, Peter Madsen alle tastiere, Dwayne Dolphin al basso e Bruce Cox alla batteria) che abbiamo avuto il piacere di sentirlo suonare sul palco del Paradiso Jazz a San Lazzaro (BO). Fin dal primo pezzo – il celebre “Chameleon” di Herbie Hancock – è stato chiaro che sarebbe stato un live trascinante, incendiario e pieno di groove.
Potenti sonorità funk e temi godibili, alternati ai serrati botta e risposta tra fiati e sezione ritmica e ai soli scatenati, sono il fil rouge che accomuna l’intero repertorio di Wesley e dei suoi, da “Fourplay” a “Peace Power”, da “Bop to the boogie” a “Same Beat”, brano di James Brown. Dopo una breve pausa, la band ricomincia con le hit “Funk for your ass” e “Funk school hymn”, riaccendendo gli animi in un attimo.
Come in ogni live che si rispetti, non poteva mancare una ballad e Wesley sceglie la dolcissima “My one and only love”, interpretata tra gli altri da Sinatra e Coltrane. Il concerto si sta avviando alla conclusione e il finale è per forza di cose travolgente, con tre hit in successione: “Pass the Peas” di Maceo Parker, “Funky Good Time” e, naturalmente, “House Party” nel bis.
Il pubblico – un pubblico eterogeneo, di tutte le età – si alza in piedi in un’apoteosi di applausi. Si accendono le luci, la sala Paradiso è piena di persone che, se non ballano, almeno tengono il tempo. James Brown una volta disse: “Parlando di amore e felicità, per me la felicità è sentire Fred Wesley che suona la tromba”. A giudicare dall’entusiasmo dei suoi fan e dalla gioia che i musicisti trasmettono mentre suonano insieme a lui, è impossibile dargli torto.