EDEN

Ciao amici del web, Oggi vi presento gli Eden, un gruppo di giovani artisti Piemontesi che mi ricordano molto i Linkin Park, uno dei miei gruppi preferiti. Ecco a voi l’intervista :

1. Benvenuti tra noi della rivista sulpalco.com, chi siete?

 Presentatevi.Ciao! Siamo gli Eden, un gruppo alternative rock che da diversi anni si aggira tra i palchi di Torino e provincia.

2. Dove vi siete conosciuti? Come è nato il vostro gruppo?

La formazione della band risale a diversi anni fa, intorno al 2007, quando 4 compagni di scuola decisero che
era arrivato il momento di imbracciare gli strumenti e cambiare il mondo. Inizialmente il nostro nome era Freeminds Orgasm e da allora molto è cambiato: le nostre composizioni erano una sorta di Garage Rock, due chitarre, un basso e una batteria, ma con il passare del tempo e il maturare della nostra esperienza musicale, abbiamo presto sentito il bisogno di mirare verso nuove sonorità. Durante gli anni la formazione si è ampliata, così come i nostri orizzonti musicali (soprattutto grazie all’aggiunta delle tastiere), fino ad arrivare alla produzione del primo vero demo, di cui potete trovare il videoclip ufficiale sul nostro profilo YouTube. Questo evento ha segnato il nostro cambiamento, ed è così che abbiamo deciso di cambiare il nome della band in Eden.

3. Perché la scelta di fare musica rock alternative? Il vostro brano “My Mind” mi ricorda molto lo stile dei Linkin Park, vi siete ispirati a loro o avete un vostro stile? Avete un idolo al quale volete ispirarvi?

Per rispondere a questa domanda devo premetterti che nei primi anni della nostra avventura la nostra musica nasceva libera, in modo spontaneo. Questo ci portava a comporre pezzi che, anche se ci divertivano molto, arrivavano ad essere uno completamente l’opposto di un altro. Avevamo, per esempio, un pezzo Punk-Rock e uno che virava sul Blues, il che creava molta confusione, sia tra noi che non riuscivamo a trovare un genere di appartenenza, sia tra i fan che ci ascoltavano. Affidandoci a un produttore locale, Alberto Vacchiotti, che ci ha aiutati nella direzione artistica e nella registrazione professionale del pezzo, siamo arrivati al risultato che potete sentire oggi. Insomma, la somiglianza con i Linkin Park non è stata voluta, ma paragonarci a un gruppo che ha ottenuto così tanto nella loro carriera ci onora. La nostra speranza è che gli ascoltatori possano scoprire e apprezzare ciò che in realtà ci diversifica. My Mind è quello che definiremmo il nostro pezzo d’impatto, quello con il quale iniziare e il più semplice da ascoltare, ma in realtà ad un secondo ascolto si possono sentire particolarità che in un brano dei Linkin Park sono più difficili da trovare, come ad esempio i riff di chitarra sul ritornello finale, o la differenza fondamentale tra le voci dei cantanti. Siamo sicuri che le canzoni che rilasceremo in futuro permetteranno di cogliere in modo ancora più immediato queste differenze.

4. Nel vostro canale YouTube ci sono 5 video, un pezzo originale e delle cover, come mai la scelta di fare sia l’una che l’altra cosa?

Il pezzo originale che trovate sul canale è solo la punta dell’iceberg. Abbiamo diversi brani originali pronti per l’ascolto, ma come tutti gli artisti emergenti purtroppo sanno, è molto difficile, a livello di costi, registrare brani in qualità professionale. Per di più il nostro cantante è a Londra per il mese di Novembre, il che rende di fatto impossibile proseguire i lavori in questo periodo. Abbiamo quindi pubblicato queste cover suonate dal vivo per mantenere vivo il rapporto con i fan e per ricordare a tutti che i nostri lavori proseguono.

5. Il vostro pezzo My Mind è in Inglese, perché la scelta di non scrivere e fare testi in Italiano?

Scegliere in che lingua realizzare i nostri brani non è stato facile. Da una parte c’è una lingua straniera, che ci permette di sognare un pubblico più grande, dall’altra c’è la nostra lingua, che ci permetterebbe di essere compresi dai nostri connazionali. A fare la vera differenza è stato quello che “sentivamo”: la nostra musica preferita è in inglese e i nostri brani funzionano molto meglio in inglese. Inoltre, troviamo che sia una lingua molto più ambigua della nostra. In italiano hai letteralmente decine di parole per esprimere un solo concetto, il che rende un testo praticamente definitivo. Chi invece ascolta un testo in inglese, può sentir suo il brano semplicemente dandogli un significato che il compositore in realtà non aveva previsto.

6. Il futuro dell’artista Italiano qui in Italia è quasi nullo, perché molto spesso i locali non pagano oppure danno spazio solo a cover band, che ne pensate? La scelta dell’inglese forse è perché pensate, anche voi, di andare all’estero?

Purtroppo in Italia la situazione è esattamente quella che descrivi. Sicuramente l’uso dell’inglese ci lascia aperte più possibilità in ambito internazionale, ma per il momento vogliamo ancora provare a crearci un futuro qui. Non escludiamo di certo la possibilità di esportare la nostra musica, ma sarebbe bello poter fare del nostro meglio per migliorare la tragica situazione emergente in Italia.
Attualmente il nostro cantante vive a Londra, dove ha trovato una situazione piuttosto diversa: pur con una competizione maggiore (il numero di gruppi attivi nella city è molto grande), sono infatti molti i locali che propongono musica dal vivo tutte le sere, per di più originale.

7. Cosa ne pensate della musica indipendente?

La musica che oggi definiamo indipendente è l’embrione dei generi del futuro. E’ da qui che la major discografiche dovrebbero pescare a piene mani i talenti che rivoluzioneranno la musica del futuro. Oggi stiamo assistendo ad un trend inverso rispetto a quello che avveniva in passato. Una volta chi produceva un’artista, scommetteva su di lui, alle volte caricandosi di tutte le possibili conseguenze economiche e d’immagine, ma lo faceva sondando il terreno dal basso, cercando i talenti in maniera tradizionale. La musica commerciale odierna, invece, viene promossa in base a risultati di ricerche di mercato. Tutto questo ha portato ad un appiattimento mai visto prima nel panorama della musica mondiale. Il recente sviluppo della musica in formato digitale, tuttavia, potrebbe essere d’aiuto nell’abbattimento delle barriere di cui stiamo parlando. Un’artista ha molti più mezzi ora rispetto al passato per “farcela” da solo.

8. C’è un disco, un Ep che possiamo trovare ? Dove?

E’ tutto in elaborazione al momento. Il prossimo obiettivo è la realizzazione del secondo brano demo, con la continuazione della storia narrata nel videoclip di My Mind, e il ritorno sul palco con una scaletta rinnovata. Non appena rilasceremo il prossimo brano e organizzeremo le nuove date, voi di Talentscout Emergenti sarete i primi a saperlo!

9. Progetti ed eventi futuri?

Come dicevamo rispondendo sopra, a fine Novembre riprenderemo i “lavori in corso”. Questo vorrà dire nuove date durante l’inverno (a proposito, se qualche gestore è interessato a una nostra serata nel suo locale può contattarci tramite la nostra pagina Facebook o all’indirizzo edentheofficial@live.com) e nuove canzoni da rilasciare. Comunicheremo tutte le novità ai fan che cliccheranno “Mi Piace” alla nostra pagina ufficiale su Facebook: https://www.facebook.com/EdenTheOfficial.

Noi degli Eden vogliamo ringraziare sentitamente voi di Sulpalco.com per lo spazio che ci avete concesso con questa intervista. Il successo della musica emergente è un obiettivo che possiamo raggiungere solo lavorando insieme

Grazie mille.