SCURO. Stefano Scuro presenta l‘EP omonimo, primo disco da solista

L’EP SCURO, uscito lo scorso 13 dicembre per l’etichetta Imusician, è il primo lavoro solista di Stefano Scuro, a.k.a. SCURO. L’EP è un lavoro che segue un unico filo conduttore. Un concept album sull’amore, i suoi dubbi, i suoi tormenti, un flusso di riflessioni sul rapporto tra le persone, dalla difficoltà di comunicare ai cambiamenti che le circostanze sviluppano nel tempo.

Il tempo, appunto. Un’opportunità. Qualcosa di prezioso da vivere sempre al meglio. Prendi tutto questo è gettalo nel mare. Un mare sonoro che rappresenta il background artistico dell’autore.

Un mare sonoro che spazia dal pop rock dalla vena più bluesy, a un pop moderno con la cassa in quattro quarti, strizzando un po’ l’occhio anche a ritmi più urbani e dalle connotazioni new soul o trip hop. Le atmosfere, tranne che per alcuni casi, sono nordeuropee nella scelta delle venature cupe o malinconiche.

SCURO è caratterizzato da una scrittura che lo stesso artista definisce fondamentalmente pop, ma i brani sono rivestiti, ognuno alla sua maniera, da varie influenze musicali. La chitarra, con le sue ritmiche, i suoi riff, il suo noise, si amalgama all’elettronica in un curato gioco di suoni. Le melodie vocali  hanno derivazione chiaramente pop, ma con venature soul e blues.

Ma se per davvero potessi avere un angolo nel cielo / Vorrei piovesse questa poca luce / A rischiarare ciò che ancora temo

 

SCURO: TRACK BY TRACK

NIENTE DI COSÌ IMPORTANTE
La traccia più bluesy e struggente. Riff ipnotico e atmosfere cupe, dilatate. Voce struggente, che canta una ferita che si cerca di nascondere con difficoltà.

COME CAMBIA IL MONDO
Decisamente più pop. Predomina una chitarra acustica arpeggiata; le armonie, i synth richiamano Apparat, fino all’outro del brano, elettronico da dancefloor.

UN ALTRO GIORNO ANCORA
Un rimando al trip hop. Qui le melodie sono più soul. La poetica del testo riconduce a una riflessione sul tempo che scorre e il desiderio di viverlo al meglio.

NON SARÀ MAI L’ULTIMA VOLTA
Un amore può resistere alla sua fine. Sonorità più cupe e sperimentali, con un tappeto in cui la chitarra si mischia all’elettronica e il beat si limita a qualche pulsazione, in maniera chirurgica.

AD OCCHI CHIUSI
L’unico episodio più dance pop; la cassa in quattro e l’effetto “side-chain” si uniscono ad una melodia pop rock per un testo che racconta dell’incomunicabilità dei nostri tempi.

NESSUN DESTINO
La traccia chiude l’EP con un atmosfera quasi lisergica e che strizza l’occhio ad artisti come James Blake. Il beat è un concentrato di soul e black music, il testo racconta del desiderio di non far scivolare la propria vita dalle mani.

CREDITS:

Stefano Scuro: voce, chitarra, programming
Errico Carcagni: synth
Emenèl: synths, programming

Scritto, composto e prodotto da Stefano Scuro con la collaborazione di Emenél.
Mixato e masterizzato da Adriano Sure Sicuro presso Overloud Studio.
Photo by Flavio&Frank.
Artwork by Totò De Lorenzis.

INFO:

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