Sderiza86 – Black Oleander
Tracklist:
1. Black Oleander
2. The Escare
3. I need your Love
4. Mayak discovered
5. She said
6. 26 April 1986
7. Cafè Machine
8. Post
9. Butterfly in Love
10. Charmed Lagoon
11. The Dream of Grifis
Ispirato da una musa moscovita “Black Oleander”, Patrizio Maggiori, ha raccolto brani da lui stesso composti e prodotti tra il 2006 e il 2007.
Numerose le collaborazioni che hanno visto lavorare Patrizio sia insieme a personaggi come Cristina Vece (dei Kgbsoundsystem), ma anche partecipare ad un progetto insieme ad un gruppo, i Crashing Lovers, che sono però attualmente in fase di cambiamenti dei componenti.
Torniamo al nostro demo: brani interamente strumentali ci fanno percorrere un viaggi di 50 minuti e 33 secondi in 11 tracce dalle atmosfere elettroniche ed ambient.
Ottimo l’inizio di Black Oleander che con un bellissimo intro dai suoni cristallini e sussurri ci fa galleggiare su dolci onde marine.
Anche la seconda traccia (The Escare), anche se ha un suono tipicamente trip/elettropop, ci inoltra verso un lungo viaggio nello spazio infinito attraverso il suo loop ipnotico.
“I need your Love” invece ha un timbro romantico, lento e così melodico che a tratti ci ricorda il suono di un vecchio carillon.
La quarta traccia con il suo stile dub ed a tratti house si avvicina a certi suoni a noi familiari dei Depeche Mode.
“She said” inizia invece con un trip-hop alla Bristol per poi sfociare in un elettropop che mescola anche techno ed house.
Ed arriviamo finalmente al capolavoro “26 April 1986”! Dove un’inquietante atmosfera ci sembra farci essere tornati nei lontani ‘70’s dei Tangerne Dream per assistere ad uno dei loro magnifici concerti allestiti in antiche chiese inglesi sconsacrate. (Piuttosto che nel “1986”).
Decisamente meno coinvolgente la settima traccia “Cafè Machine” che suona molto familiare a dei “Fratelli Chimici” ma dai suoni più soffici e decisamente pop, e che risultano per certi versi un po’ troppo infantili.
Elettrowave dai toni semplici e leggeri per “Post”.
Ambient per la nona traccia; un classico da Lounge Bar, da ascoltare mentre si gusta un aperitivo estivo su una terrazza illuminata da candele profumate e decorata con fiori provenienti da paesi esotici.
I primi 60 secondi della decima traccia ci ingannano facendoci sperare in qualcosa di davvero cool ed originale, ma prosegue poi con un ritmo non troppo differente dalle tracce precedenti, soprattutto a partire dal terzo minuto… forse un’inutile ripetizione?
La raccolta termina con “The Dream of Grifis”: un tappeto di suoni elettronici che potrebbero essere ottimi compagni di viaggio in auto, mentre sullo sfondo il paesaggio cambia sfumature di colori al calare dl sole, perfettamente in sintonia come finale di un album.
Ma il nostro Patrizio non si ferma qui, ed attualmente sta lavorando per completare un secondo album strumentale dal titolo I DON’T FORGET.
Aspettiamo tutti di poterci immergere in un nuovo trip musicale.
Luke
yes no maybe
Degni rappresentanti italiani del new wave anni ’80, gli “yes no maybe” sono sicuramente una band da ascoltare. Con questo demo omonimo, il progetto dei pesaresi Jack e Massi, rispettivamente chitarra/voce e basso, regalano atmosfere molto particolari. Coadiuvati da contributi elettronici che si fanno sentire, in questo lavoro mettono semplicità ed essenzialità, tra psichedelia e noir.
Ottimi arrangiamenti e strutture dei brani. Con una briciola in più di orginalità e di personalizzazione delle vostre songs non vi mancherà nulla. Buona musica