Tales Under The Sophora Pendula
Attivi dalla fine del 2004, dopo il loro primo album “EOS” e alcuni cambi di formazione, gli Antikythera Mechanism (band che prende il nome dal più antico calcolatore meccanico della storia, usato per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei pianeti), si sono lanciati in un nuovo progetto musicale, producendo l’EP “Tales Under The Sophora Pendula”.
Il disco contiene due tracce soltanto, “Supernova collapses on a purple leaf” e “Floating pulsar in a dew fragment”, ma bastano per farsi un’idea più che chiara del sound ricercato dal gruppo. Poco più di un quarto d’ora basta per apprezzare le sonorità di questo originale progressive rock che parte con suoni ambient e acustici per evolversi gradualmente e acquistare una complessità sempre crescente.
Difficile stabilire quali siano le influenze della loro musica, a qualcuno potrebbe ricordare un incrocio tra i Tool e i Fates Warning, ma la verità è che il genere degli Antikythera Mechanism è davvero una cosa a sé. Assolutamente da tenere d’occhio.
Self Destruction
C’è tutto l’entusiasmo, la carica e l’energia che è legittimo aspettarsi da una band giovane come quella dei Vanz nell’album “Self Destruction”, disco d’esordio di questo gruppo di Grosseto, pubblicato dall’etichetta indipendente Elevator Records.
Sei tracce pop rock, tutte orecchiabilissime, musicalmente ben costruite, distorte al punto giusto e di impatto, fin dal primo ascolto. Con qualche sfumatura garage e punk (alla Green Day, per intenderci) che non guasta, in pezzi come “Teenage”, “Walls of Tears” e “Here”. Il gruppo sembra invece alla ricerca di una vena più melodica, in cui echeggia l’influenza di band stile Coldplay, nella ballata “Scepticism”, uno dei brani più riusciti dell’album, insieme al già citato “Teenage”.
Qualcuno potrebbe dire che i Vanz musicalmente non sono ancora maturi, che, per certi versi, non sono nemmeno troppo originali, ma sono in gamba e hanno tutti i numeri per crescere e trovare nel tempo la propria strada. Abbandonando quella tendenza a fare musica “da adolescenti”, che un po’ emerge in questo primo disco, per lasciarsi apprezzare così da un pubblico più vasto.
Vanz – “Self Destruction”
Anno: 2010
Label: Elevator Records
Track List:
01. The need for destruction
02. Teenage
03. Self destruction
04. Walls of tears
05. Scepticism
06. Here