An evening with Peter Hook and the Light: chiedi chi erano i Joy Division (e i New Order)
Dopo il tour dello scorso anno, che ha visto Peter Hook and the Light calcare per la prima volta i palchi italiani, la band è tornata questa primavera per ripercorrere il repertorio dei Joy Division e dei New Order, raccolto nelle due storiche compilation, entrambe intitolate “Substance”.
“Substance” dei New Order uscì nel 1987, includendo gran parte dei loro singoli (in 12 pollici), oltre a parecchi b-side. Si racconta che la compilation sia nata da un’idea di Tony Wilson, capo della Factory Records, per poter ascoltare i New Order anche dal lettore CD della sua Jaguar. L’anno seguente l’etichetta pubblicò un’altra compilation, chiamata sempre “Substance”, per raccogliere stavolta le canzoni più famose dei Joy Division, come “Love Will Tear Us Apart”, “Transmission” e “Atmosphere”.
John Scofield: Country for Old Men a Empoli Jazz
Nel corso della sua lunga e intensa carriera, John Scofield ha suonato al fianco di musicisti del calibro di Charles Mingus, Miles Davis, Chet Baker, Billy Cobham e Pat Metheny. Nell’arco di trent’anni è riuscito a dare alla musica jazz nuovi impulsi, grazie al groove delle sue ritmiche, alla fantasia dei suoi riff e ad uno stile chitarristico capace di fondere il jazz con altri generi musicali, come il funk e il blues. O con la musica country – genere tipicamente americano – da cui Scofield ha attinto per comporre i brani del suo ultimo lavoro, “Country For Old Men”. Ospite d’onore della rassegna Empoli Jazz, John Scofield è salito sul palco del Teatro La Perla di Empoli lo scorso 15 marzo per presentare l’album anche al pubblico italiano, accompagnato dal fidato Bill Stewart alla batteria, da Sullivan Fortner al piano e all’organo Hammond e da Vicente Archer al contrabbasso (che hanno sostituito rispettivamente Larry Goldings e il basso elettrico di Steve Swallow del disco). L’album, uscito a settembre per la Impulse!, si è aggiudicato nel 2017 ben due Grammy: uno come miglior album jazz statunitense, l’altro per la canzone “I’m So Lonesome I Could Cry”, premiata come miglior canzone jazz strumentale.
SUL PALCO DEL ROCKINDAY 2017
Torna il Rockinday di San Vito dei Normanni (Br) che raggiunge la sua undicesima edizione e che quest’anno riapre al tradizionale bando, rivolto alle band di stampo prettamente rock, che stabilirà i gruppi che saliranno sul palco del festival, condividendolo così con l’artista headliner.
L’organizzazione ha già fissato la data, ovvero giovedì 3 agosto, ed il luogo, la Villa Comunale di San Vito, con l’ospite che sarà invece annunciato poco prima dell’estate. L’associazione culturale Rockinday Music Promotion di San Vito dei Normanni (Br) intanto torna così ad aprire il bando rivolto alle band per salire appunto sul palco del Rockinday.
Roccalling Festival 2017
L’Ass. Culturale Roccalling Zona-Festival organizza la tredicesima edizione della Rassegna Musicale “ROCCALLING FESTIVAL”. Il concorso è rivolto a Band o artisti singoli senza vincoli di genere musicale (fatta eccezione per la musica classica e sinfonica) e che eseguono esclusivamente brani originali (NO COVER), in lingua italiana o in dialetto italiano, è assolutamente vietata (pena l’esclusione immediata) l’uso di qualsiasi lingua straniera e l’utilizzo di basi musicali pre-registrate. Tutti gli artisti devono essere privi di contratto discografico, distributivo ed editoriale.
Notwist, il concerto al Locomotiv Club
Ventisette anni di carriera alle spalle, spaziando dall’hard rock al punk, dal pop al grunge, fino ad approdare all’elettronica nell’ultimo album in studio (“Close to the Glass”). Un disco live che ripercorre la loro storia (“Superheroes, Ghostvillains & Stuff”) in sedici brani registrati nel 2015 a Lipsia, e che segna il ritorno dei Notwist. Con tanto di tour europeo e la promessa di un nuovo album.
Il gruppo tedesco si è esibito anche sul palco del Locomotiv Club l’8 aprile scorso (evento organizzato da DNA concerti), registrando un meritato sold out. Insieme ai loro compagni d’avventura, Martin Gretschmann e Andi Haberl, i fratelli Acher (Markus e Michael, fondatori della band) hanno regalato al pubblico bolognese un concerto emozionante, mescolando generi, sonorità e melodie.