Nafta: recensione e intervista a Giacomo Toni
“Nafta” – quarto album per Giacomo Toni e la sua Novecento Band – non ha niente a che vedere con la musica patinata a cui siamo da troppo tempo abituati. Non ha niente a che vedere nemmeno con buona parte della cosiddetta “musica indie”. Nell’epoca dei talent show e delle playlist su Spotify, mancava un disco come questo, così graffiante, verace.
In “Nafta” Giacomo racconta la vita senza fronzoli, toccando temi attuali, pure scomodi, con grande intelligenza e feroce ironia. Il riflettore è puntato su personaggi di cui di solito non si canta, ritratti con tutte le loro ombre. I nove brani sono nove storie di malessere e di emarginazione (ne “Il diavolo marrone”, ad esempio, si racconta la dipendenza dall’eroina), storie di bar di provincia e di motori. L’odore del combustibile, se ascoltate attentamente, sembra quasi di sentirlo davvero.
San Valentino con i Belle and Sebastian: il live all’Estragon Club
C’è chi ha festeggiato San Valentino con la tradizionale cenetta romantica, c’è chi il 14 febbraio era all’Unipol Arena per il concerto dei Metallica. E poi ci sono quelli che per nessun motivo si sarebbero persi i Belle and Sebastian, la pop band capitanata da Stuart Murdoch. Io, che li seguo dai tempi di “If You’re Feeling Sinister” (il loro secondo album in studio, uscito nel ’96), non ho avuto dubbi.
Scaldano i motori i The Pictish Trail (interessante progetto del musicista scozzese Johnny Lynch), poi Murdoch e i suoi salgono sul palco dell’Estragon Club. Sono passati sedici anni dall’ultima volta a Bologna, ricorda il leader dei Belle and Sebastian. “Chi c’era? Hey, non sei cambiato per niente! Invece laggiù vedo qualche capello bianco”, scherza Stuart. Dopo il live al Fabrique di Milano, per la band di Glasgow è la seconda e ultima tappa italiana del tour per promuovere la raccolta “How To Solve Our Human Problems” (che include tre EP, prodotti tra il 2017 e il 2018).
Dieci anni di Calibro 35: “Decade” e il live al Locomotiv Club
A chiudere gli occhi verrebbe facile immaginarsi sul set di un poliziottesco anni Settanta, uno di quei crime movie con la sigla a colori psichedelici. Ci troviamo invece al Locomotiv Club, il concerto (sold out) dei Calibro 35 è appena cominciato.
Occasione del tour è la presentazione del sesto album in studio, intitolato “Decade”, uscito il 9 febbraio per festeggiare i dieci anni di vita del gruppo. Più che una celebrazione è una sorta di time capsule, in cui la band tira le fila sulla sua storia e si proietta verso il futuro. L’album suona come una summa, e allo stesso tempo un punto di svolta, in un percorso progressivo e duraturo, lungo il quale i Calibro – guidati dal produttore (e vincitore di un Grammy) Tommaso Colliva – si sono fatti apprezzare. In Italia, come all’estero.
Crossroads 2018: jazz (e non solo) in Emilia – Romagna
Una maratona jazz da guinness: quasi cento giorni di programmazione con oltre 65 concerti che coinvolgeranno più di 500 artisti. Questo è l’identikit di Crossroads, il festival itinerante in tutta l’Emilia-Romagna, la cui diciannovesima edizione sarà on the road dal 24 febbraio sino all’1 giugno. Una giostra in continuo movimento: un po’ ruota panoramica sugli stili musicali (predomina il jazz, ma lo sguardo è sempre aperto sulle più varie musiche improvvisate, le contaminazioni etniche o elettroniche), un po’ montagne russe lungo le strade emiliane (il festival transiterà in una ventina di città, percorrendo migliaia di chilometri dalla prima all’ultima tappa).