Theater, il nuovo album di Jacopo Ferrazza Trio
Si chiama Theater il nuovo album del contrabbassista Jacopo Ferrazza, uscito il 12 aprile scorso per Cam Jazz. Con questo nuovo progetto discografico, Ferrazza decide di non interrompere il percorso iniziato con Rebirth nel 2017, dando seguito all’idea di musica a programma e potenziando le possibilità timbriche dei componenti.
Jacopo Ferrazza apre il sipario, quindi, su un album composto da otto tracce in cui ciascuna sceneggiatura è al servizio della musica e dove il suo contrabbasso, la chitarra di Stefano Carbonelli e la batteria di Valerio Vantaggio sono i principali attori.
“Ogni qualvolta mi sono messo a comporre – spiega Ferrazza – ho tracciato su un foglio uno storyboard di quello che volevo andare a descrivere, elencando quindi le diverse fasi del racconto, le scene e quasi il “copione” dei diversi attori, impersonificati in questo caso dagli strumenti. Dopo questa fase ho proseguito nella composizione, affiancando a ogni parte un brano o un frammento di brano che rappresentasse al meglio il significato.”
In questo album, tutto ha un suo scopo e una sua energia, le atmosfere sono molteplici e l’esecuzione è sempre precisa e rigorosa ma senza mai scadere nella monotonia. Rispetto all’album d’esordio, il trio guidato da Ferrazza risulta oggi molto più espressivo, sicuro e con identità ben definite. Lo stile bassistico di Ferrazza ricorda alcuni dei virtuosi dello strumento: la grinta di Paul Chambers e Jimmy Garrison, l’autorevolezza di Charles Mingus e la sicurezza melodica di Ray Brown. Ma nonostante ciò, Ferrazza rimane un esponente di una generazione di giovani bassisti assurti al ruolo di leader che, tramite il perfezionamento delle tecniche di registrazione, hanno tirato fuori lo strumento dalla “sezione ritmica” mettendolo al centro della musica.
Sin dalla prima traccia, “Theater”, che dà il nome all’album, il contrabbasso di Ferrazza non solo sostiene ma guida la chitarra e la batteria per tutte le otto “scene” dell’album, in cui la melodia è un punto fermo e sempre ben identificabile, un riferimento quasi necessario che permette ai tre “attori” di potersi muovere anche tra contrappunti e ritmi dispari di derivazione israeliana. In Theater, Jacopo Ferrazza non ha fatto economia di generi, infatti, ritroviamo Shumann e Bach in “A visionary spring” o Scriabin e Ravel in “The last sunset” e “Sofia”; la musica cameristica, il jazz, l’opera, la musica contemporanea di inizio Novecento e la musica improvvisata contemporanea. Anche il rock, infine, è ben evidente nel brano “The observer”.
Il trio di Jacopo Ferrazza si è costituito nell’estate del 2014, dopo i seminari di Siena Jazz e grazie ai preziosi consigli di Enrico Rava. Jacopo Ferrazza al contrabbasso, Stefano Carbonelli alla chitarra e Valerio Vantaggio alla batteria hanno instaurato un solido rapporto sia in ambito musicale che nella vita quotidiana. Negli anni, il trio ha approfondito linguaggi differenti spaziando dal jazz moderno alla musica classica. Passione e formazione comuni hanno indirizzato i tre musicisti verso un linguaggio di matrice contemporanea (colta), verso l’elettronica o il rock.