Category Archives: Sensazioni
Split Ep
La storia della Smartz, che da fanzine diventa divulgatrice d.i.y. di progetti interessanti, inizia nel ’95 a Torino. Ora, spostiamo l’asse geografica e temporale, andiamo ad Ivrea nel 2002, ecco apparire all’orizzonte i Drink To Me. Giriamo ancora (la ruota o quello che più vi aggrada), andiamo questa volta ad Ancona nel ’99 e il quadro si completa con gli Edible Woman. Forse vi starete chiedendo cosa accomuna queste tre realtà e perché urge citarle tutte in un solo contesto. La risposta è presto detta. Uno split, di quelli che ormai non si producono più, arrivato fresco-fresco in 500 copie su vinile in 7” (bianco, in edizione limitata, ordinabile tramite mailorder della Smartz Records n.d.a.). Chi ne siano gli artefici ormai è sottinteso.
Due tracce a cantarne le gesta: “The end of history (America)” per gli eporediesi e “The beat goes on” per gli anconetani, due pulci entrate ben bene nell’orecchio per innescarci le dinamiche della curiosità per quel che saranno successivamente i loro rispettivi nuovi album.
Ma andiamo per ordine di assaggi. Cosa troviamo in questo antipasto? In primis, c’è da dirlo, tanta creatività, passione e voglia di inventarsi. E in cosa confluisce tale mix? Nell’episodio drinktometico si va incontro a tastiere, sintetizzatori, batterie, delay ed elettrificazioni, manipolando il tutto secondo un’aurea psichedelica ed ipnotica per poi culminare, sul finale, in un’esplosione epilogo/sfogo della tensione creata. In quello ediblewomantico, invece, ci spingiamo su lande minimali, percussioni e buona fusione delle parti ritmiche per un tiro degno di un saldo groove. Due brani quindi differenti tra loro, ma accumunati alla radice da sperimentalismi, slanci del caso e, soprattutto, dalla filosofia del percorso artistico di queste due band nostrane. E se, come sembrano presagire i tempi, anche la morte del supporto cd è ormai prossima, non perdete una delle poche occasioni per gustarvi quest’unione dalla poesia analogica dei solchi di un vinile. Ritrovarne o scoprirne il sapore potrebbe essere un emozione impagabile.
All The Different Deaths… And Rebirths
Dopo il debutto a fine 2006 con l’EP fatto in casa If? Or Fades? i Nicker Hill Orchestra presentano “All The Different Deaths And Rebirths” in collaborazione con l’etichetta indipendente In The Bottle Records. Il disco segna il ritorno del post – rock Italiano da troppo tempo fermo agli anni ’90 e dimostra con convinzione che il livello artistico dei gruppi di casa nostra non ha niente da invidiare al resto del pianeta. Le due chitarre che si alternano nelle cinque lunghissime tracce di cui è composto l’album sono davvero fenomenali e trasportano l’ascoltatore in un mondo parallelo, fatto di tranquillità e di improvvisi scossoni che prima narcotizzano e poi adrenalizzano(passatemi il termine), rappresentando la sintesi degli ultimi anni di lavoro della band Veneto – Emiliana. I Nicker Hill Orchestra sono un quartetto i cui componenti provengono tutti da precedenti esperienze musicali: Diego Mantovani alla batteria, Enrico Baraldi al basso, Mattia Bonafini e Samuel Rosante alle rispettive chitarre e voci.
L’album è stato interamente registrato, mixato e prodotto dai Nicker Hill Orchestra nel Waiting Room Audio Studio di Tramuschio (MO) tra l’agosto del 2008 e il gennaio del 2009, con alcuni mix addizionali di Lorenzo Monti al Natural HeadQuarter di Ferrara e il mastering finale di Carl Saff presso Saff Mastering Studio, Chicago (U.S.A.).
Il disco è uscito a Giugno 2009, con tiratura limitata di cinquecento copie numerate a mano, art-work realizzato dalle sapienti mani di Sgnief e curato da Cikas Lab.