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DEVOCKA
Con ogni probabilità, se Stanley Kubrick stesse scrivendo in questo momento la sceneggiatura di Arancia Maccanica, lo farebbe mettendo in sottofondo la musica dei Devocka (“Devocka è il termine con il quale il terribile drugo di Arancia Meccanica definiva le pollastrelle da spennare”).
Ai più, comprensibilmente, potrebbe apparire azzardato accostare un artista di cotanto calibro ad una giovane band emergente italiana ma il coinvolgimento ed il susseguirsi di emozioni e sfumature che la musica del gruppo di Ferrara ci regala sin dal primo ascolto non sarebbero di certo passate inosservate a Kubrick, artista geniale e d’avanguardia.
I quattro musicisti, al secolo Francesco Bonini al basso, Matteo Guandalini alla chitarra, Ivan Mantovani alla batteria ed Igor Tosi alla voce, dopo ben tre anni dalla pubblicazione della loro ultima fatica, si ripresentano al pubblico con Perché Sorridere!, nuovo lavoro ricco di spunti di riflessione, passione e consapevolezza, con la saggezza e l’intelligenza dei musicisti navigati che sanno di non poter fare tutto da soli. Per questo motivo hanno cercato ed ottenuto la collaborazione di Giulio Favero, chitarrista del Teatro degli Orrori e degli One Dimensional Man, che li ha prodotti sviluppando un sound di sicuro impatto.
Il risultato è un disco originale, tutt’altro che scontato e con una voce grezza e graffiante che prima di arrivare al cuore ed al cervello fa capolino nello stomaco.
Il vero coraggio di questa giovane band, la cui matrice indie è indiscutibile, coraggiosamente italiana e marleniana, con evidenti venature noise punk e rigurgiti da rock metallico, sta nel fatto di non aver cercato alcun compromesso con lo scopo di accattivarsi i favori di un nuovo potenziale pubblico e di aver puntato tutto sulla ricerca di una propria personalità attraverso liriche profonde, crude ed angoscianti, cariche di rabbia e frustrazione, miscelate a chitarre esplosive e ad un’ottima sezione ritmica che fa della dinamica un cavallo di battaglia.
Questa loro impostazione non proprio commerciale, tuttavia, li premierà di certo, consentendo loro di arrivare ad ottenere un consenso che saprà andare anche al di la dei “soliti” ascoltatori di nicchia.
Infine, come è mia abitudine, risparmierò il lettore dall’analisi delle singole canzoni, ma mi sento di dare un consiglio a chi si accingerà ad ascoltare Perché sorridere! per la prima volta: mettetevi comodi, magari seduti su una bella poltrona; luci soffuse, una bella birra in una mano ed i testi delle canzoni dei Devocka nell’altra. Ascoltateli così, metabolizzateli e fateli vostri. La seconda volta sarete scatenati in prima linea ad uno loro concerto. Ne sono sicuro!!!