Category Archives: Sensazioni
Robben Ford, il live all’Auditorium Manzoni
Bologna – 14 novembre 2018. La sala del Teatro Auditorium Manzoni, manco a dirlo, è gremita di chitarristi e appassionati. Sbirciano curiosi in direzione del palco, commentando con un filo d’invidia la strumentazione prima dell’inizio del concerto. “Ci sono due chitarre!”, “… Ma suonerà lui la Telecaster?”, si sente bisbigliare.
Poi le luci si abbassano e finalmente Robben Ford sale sul palco accompagnato da tre giovani e talentuosi musicisti: Casey Wasner (chitarra), Ryan Madora (basso) e Derrek Phillips (batteria).
Klondike: intervista a Marco Degli Esposti, aka La Notte delle Streghe
È uscito il 6 ottobre “Klondike”, disco solista e ottima prova del cantautore ferrarese Marco Degli Esposti, in arte La Notte delle Streghe.
Il disco, come il precedente EP “Storie di Via Togliatti” (2015), pone al centro la parola: proprio per questo la musica risulta scarna. Quello de La Notte delle Streghe è un cantautorato minimale di grande impatto, la cui forza risiede nei testi, scritti da Marco intorno a temi personali eppure importanti.
In ogni canzone di “Klondike” si legge la voglia di scavare a fondo nel nostro tempo e nei sentimenti che lo animano. La ricerca dell’oro è una metafora per raccontare la fuga dal posto fisso, la ricerca di qualcosa che non si conosce, per cui vale la pena mollare tutto e ricominciare da zero. Come la musica.
Find a Place to Sleep, intervista a Her Skin
Ho sentito dal vivo Sara Ammendolia (in arte Her Skin) per la prima volta due anni fa, in un pub del modenese.
Non sapevo che Sara avrebbe suonato, quella sera: faceva da spalla a Bob Corn. Ricordo che mi colpì subito per la delicatezza con cui pizzicava le corde della chitarra, le atmosfere sognanti che riusciva ad evocare con la voce, la bellezza dei testi, gli arrangiamenti essenziali.
Le stesse sensazioni di allora le ho ritrovate con piacere ascoltando “Find a Place to Sleep”, primo album di Her Skin dopo gli EP “Goodbye and Endings” (2015) e “Head Above the Deep” (2016). Il disco, uscito a febbraio di quest’anno, è stato pubblicato dall’etichetta WWNBB Collective.
God Is An Astronaut, il live all’Estragon Club
Salgono alla spicciolata, alzando il braccio timidamente in segno di saluto. I primi a prendere posto sul palco dell’Estragon Club sono il bassista Niels Kinsella e il polistrumentista Robert Murphy, che sta accompagnando il trio irlandese nel tour. Li raggiunge poco dopo Lloyd Hanney, accomodandosi dietro la batteria, e, per ultimo, Torsten Kinsella, fondatore dei God Is An Astronaut insieme al fratello gemello.
Non vola una mosca, il pubblico trattiene il fiato, in attesa. Il palco è in ombra e il look total black dei musicisti non aiuta a distinguerli dallo sfondo, un cielo profondo e pieno di stelle, che trascina subito gli spettatori in uno spazio onirico, intergalattico. D’altra parte chi è stato a un concerto dei God Is An Astronaut lo sa: l’unica cosa che davvero conta è la musica. Anche i fasci di luce alle loro spalle non fanno altro che rendere le figure ancora più eteree e confuse.
Petite Blonde II: Bill Evans live al Paradiso Jazz
Si è chiuso con il concerto di Bill Evans, sassofonista e compositore di fama internazionale, l’intensa rassegna “Paradiso Jazz” di quest’anno. Allievo di Dave Liebman, ad appena 22 anni Evans entrò a far parte della band di Miles Davis, registrando con lui sei album, tra cui “The Man with the Horn”, “Star People” e “Decoy”. Di lui Miles disse una volta: “è uno dei più grandi musicisti che abbia mai incontrato”.
La lista di collaborazioni di Bill Evans, comunque, non si ferma qui e include musicisti del calibro di Herbie Hancock, Mick Jagger, Willie Nelson, Richard Bon, Randy Brecker, Marcus Miller, John Scofield e Mike Stern. Negli anni Ottanta e Novanta, Evans si unì anche agli Elements, la band di Pat Metheny, Mark Egan e Danny Gottlieb.