Category Archives: Sensazioni
Muddy Fly – In Fine
I Muddy Fly sono un gruppo di Reggio Emilia, che propone un suono grunge proprio del periodo d’oro del genere, gli anni ’90. L’Ep "In Fine" è un ottimo prodotto: 5 canzoni dall’ottimo sound crudo quando vuole, raffinato e orecchiabile quando serve. Non c’è niente da fare, questo genere rimane uno dei più efficaci e veri, per chi ha qualcosa da dire e voglia di suonare uno strumento.
Dei cinque pezzi contenuti, di cui quattro in italiano e uno in inglese, il più convincente è "Nel Sisma", brutale attacco sonoro alle orecchie dell’ascoltatore, impreziosito dalla corista femminile nel ritornello e da violentissime parti di chitarra distorte.
Nonostante l’apice si tocchi con questo pezzo, non disperatevi: gli altri pezzi del gruppo emiliano reggono bene il confronto, sia con la malinconica "Dicembre", o la travolgente "Polvere".
I Muddy di certo non esprimono niente di innovativo: se vi siete innamorati dei ’90 di Nirvana, Soundgarden, e in Italia Marlene Kuntz, loro sono i loro diretti eredi, cresciuti sotto la loro ombra. Aspettiamo quindi un lavoro più maturo da parte loro, anche se già questo EP merita comunque una valutazione più che sufficiente, e dà una buona impressione sulle potenzialità di un gruppo che colpisce, e tanto, l’immaginazione del sottoscritto.
7 Training Days – Finale/Forward
Avete presente l’indie rock? Se qualcuno ha storto il naso solo a sentirne parlare, vi capisco: ormai nel nuovo panorama musicale, e soprattutto tra i giovani gruppi, sempre di più si affidano alla formula dell’indie-rock, con esiti non sempre positivi. Vi è mai capitato di abbandonare un concerto schifati dalla marea di ragazzine eccitate e urlanti verso un gruppo che suona come i peggiori Artic Monkeys da ubriachi?
Bene, ora che ho catalizzato la vostra attenzione lo posso dire: questa è una recensione di un Ep indie. Ma, udite udite, non si tratta di niente di ciò che ho descritto prima. L’oggetto in questione è il mini-ep del gruppo di Frosinone "7 Training Days" intitolato "Finale/Forward", che si compone (purtroppo) di soli due pezzi, con i quali però il quartetto riesce benissimo a mostrare benissimo tutte le carte che possono mettere in tavola. "Pocket Venus", il primo pezzo, è una dolce ballata indie, di quelle che difficilmente non si fanno ascoltare, per il fascino e l’alone di relax che portano con sé. Il secondo episodio, intitolato "The Greater Good" è molto in salsa post-rock, in cui il riff è dominato dal basso distorto e dai ripetitivi, lenti, arpeggi di chitarra. Se in soli sette minuti (e noccioline) i "7 Training Days" sono riusciti a farmi cambiare idea su un genere su cui avevo troppi pregiudizi (e per questo vi faccio i complimenti e vi ringrazio) , sono sicuro che potranno piacere anche a voi. Ultimo appunto: un ascolto merita anche il loro primo album, "in a Safe Place", che potrete trovare sul loro canale Youtube.Recensione Hot Fetish Divas
Mi sono trovato la proposta di recensione di un EP registrato in presa diretta da questo gruppo (Songs for a trip: Fall/Winter EP): pur non essendo di fronte ad un prodotto pronto per entrare sul mercato (per la qualità audio delle registrazioni) ho deciso di recensirlo.
Questo terzo lavoro (6 tracce) dei tre ragazzi di Eboli (SA), dopo un primo EP nel 2010 e uno split alubm nel 2011, si presenta come una sorta di viaggio (da qui il titolo) attraverso i cambiamenti che sono tipici dell’età di questi tre ragazzi. Il lavoro risulta quindi molto improntato a quegli stati d’animo tipici dell’età post adolescenziale: la crescita della personalità, la ricerca della propria identità e affermazione ("Song of revolution"), ma anche il divertimento, l’amore, il sesso, la fuga (il viaggio).
NEROFILMICO – NEROFILMICO EP
I Nerofilmico sono Marco, Danilo e Flavio, un trio di Roma chitarra-basso-batteria che presenta un "concept ep" di 4 tracce sulla storia di Mirella, "una ragazza qualunque, con i suoi sogni,le aspettative, le cadute e le risalite". L’EP viene rilasciato dagli stessi Nerofilmico, autoprodottisi e scampati dalle grinfie della SIAE tutelando la loro opera con una licenza Creative Commons (un punto a favore!).
Passando più particolarmente alla musica, faccio partire la prima traccia molto incuriosito dall’idea del concept: si comincia con "La Notte Di Mirella", solido rock in cui veniamo catapultati nel mondo della protagonista, Mirella appunto, che si ritrova dopo una serata movimentata a fare i conti con la dura realtà della vita di tutti i giorni; riesce ad evitare le sue difficoltà solo grazie ai soliti rimedi: notte, alcool e la ricerca di un amore. Naturalmente la povera ragazza non riuscirà a guarire il suo spleen metropolitano nelle sue distrazioni, e ogni mattina si risveglia sempre più schifata. Questo circolo di cattivo karma si conclude in una maniera apparentemente tragica: il suono di una pistola e di una sirena accompagnano la fine dell’EP, facendoci cogliere la citazione ad un’altra ragazza dalla tragica fine della canzone italiana, la "Marinella" di Fabrizio De Adrè.