Category Archives: Sensazioni
Intervista a Terje Nordgarden, songwriter indie-folk
Quando arriviamo a L’Altro Spazio, il soundcheck è appena cominciato. Sul palco Terje Nordgarden sta accordando la chitarra e provando i volumi. Nonostante da qualche anno sia tornato a vivere a Oslo, il cantautore norvegese in Italia è di casa. Dopo aver cominciato la sua carriera come busker proprio nel nostro Paese, Terje ha bazzicato per anni la scena indie italiana, collaborando con musicisti come Paolo Benvegnù e Cesare Basile.
Il pretesto per tornare a Bologna è il live – organizzato il 10 marzo scorso dall’etichetta indipendente La Fabbrica, all’interno della rassegna “La Fabbrica Live” – per presentare il singolo “You must be the change”, che anticipa di circa sei mesi l’uscita del nuovo album. Ci raggiunge nel retro del locale per fare due chiacchiere prima del concerto.
Jazz in’It Orchestra live allo Stones Cafè, omaggio a Gordon Goodwin
Definita dalla stampa locale “vivacissima fucina di giovani e talentuosi musicisti modenesi e bolognesi”, la big band Jazz In’It Orchestra si è esibita il 18 marzo scorso sul palco dello Stones Cafè di Vignola (MO), portando in scena un concerto – omaggio a Gordon Goodwin. “Di solito i tributi si fanno agli artisti scomparsi” – scherza il sassofonista “showman” Giovanni Contri – “invece Gordon Goodwin è vivo e vegeto… Ci auguriamo per lui, ancora per parecchi anni!”. Indubbiamente la scelta è originale: Goodwin è un musicista e compositore statunitense contemporaneo, noto negli Stati Uniti per la sua collaborazione con la Disney e la Warner Bros. “Gordon Goodwin sta a Hollywood un po’ come il Maestro Mazza sta a Sanremo”, ironizza a questo proposito Giovanni.
TaxiWars live, una miscela esplosiva di jazz e rock
Il bello dei concerti nei piccoli club, il bello dei live nei locali underground, è che i musicisti devono passare in mezzo al pubblico per salire sul palco. E, dopo lo show, può capitare a volte che li ritrovi a bere una birra al bancone, proprio accanto a te. A brindare con te, tra un autografo e l’altro, tra una fotografia e l’altra. Così è stato con i TaxiWars, che si sono esibiti sul palco del Covo Club di Bologna il 3 marzo scorso.
Nato tre anni fa da un’idea di Tom Barman (leader del gruppo indie “dEUS”) e del sassofonista Robin Verheyen, il progetto fonde in modo originale sonorità jazz ad un alternative rock energico e a testi poetici. Sono già due gli album all’attivo: “TaxiWars” (2015) e “Fever” (2016), che la band belga sta presentando in giro per l’Europa, toccando per la prima volta anche l’Italia. Sul palco, insieme a Barman alla voce e a Verheyen al sax, ci sono il bassista Nicolas Thys e il batterista Antoine Pierre.
Wallis Bird, quando la musica diventa gioia
Al Bravo Caffè hanno abbassato le luci, la band è già sul palco. “Wallis se la sta prendendo comoda, per il momento pensiamo noi a intrattenervi” – scherza Sam Vance-Law, violinista e tastierista del gruppo, che con i suoi pezzi ha aperto tutti i concerti del tour di Wallis Bird. Insieme a lui ci sono il cantautore Aidan Floatinghome (chitarra e clarinetto) e la polistrumentista Emma Greenfield. Le sonorità calde e intimiste dei brani di Sam Vance-Law preparano il pubblico per Wallis. Fino al momento in cui la musicista sale sul palco (mascherata con abiti maschili e un paio di baffetti alla Charlot), si piazza alle percussioni e duetta con Emma alla voce. Non ci vuole molto a rendersi conto che sarà un concerto da ricordare. L’occasione è il tour di presentazione di “Home”, quinto album per la Bird e – per molti versi – il suo lavoro più maturo e completo. Il tema del disco si lascia intuire già dalla copertina, dove Wallis abbraccia la sua compagna e musa ispiratrice Tracy, ritratta di spalle. “Home” parla di una storia d’amore e delle sue tappe, di come i sentimenti evolvono e si fanno più intensi, man mano che la relazione cresce. “Dietro Home c’è proprio questo” – ci racconta Wallis – “c’è la felicità, ci sono le maggiori soddisfazioni della vita, l’amore, il realizzarsi. Home è un ringraziamento e la chiusura di un capitolo. La vita che ho sempre desiderato è qui”.
Vinicio Capossela, quando l’ombra invade il teatro
È partito a fine febbraio il tour di Vinicio Capossela, “Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi”, per portare sul palco l’ultimo album (“Canzoni della Cupa”, appunto), insieme a brani di repertorio che girano intorno al misterioso leitmotiv dell’Ombra. Lo spettacolo, messo in scena nei principali teatri italiani, ha fatto tappa anche a Bologna il primo marzo scorso, registrando il tutto esaurito.
“Da molti anni, nei tour che seguono l’uscita di un disco, mi sforzo di mettere in scena l’immaginario dell’opera” – racconta Capossela – “In questo tour l’Ombra è la materia sostanziale, esistenziale, scenica dello spettacolo. Si tratta di abituarci al buio e finire in una specie di ipnosi a metà tra veglia e sonno che faccia affiorare in noi le creature che ci abitano”.