Intervista alle Gio’s Sisters: quando l’ironia è a ritmo di swing

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Vignola (MO), 7 gennaio 2017 – Ci spostiamo nel retro del locale, per parlare in tranquillità. Lo spettacolo è appena finito e sul palco dello Stones Café sono ancora sparsi strumenti e oggetti di scena. Davanti a me ci sono le Gio’s Sisters, al secolo Marika Pontegavelli, Rosa Alberini e Fulvia Gasparini, un trio vocale che propone brani swing, arrangiati in modo originale e presentati in una performance ironica, con un garbo tutto femminile. Sono due gli spettacoli finora all’attivo della band: “Caravan Lescano” e – nel periodo natalizio – “Caravan Natale”, da cui è stato tratto il loro primo album.

Le Gio’s Sisters nascono cinque anni fa, quasi per caso. Compagne di conservatorio a Parma, amiche pressoché inseparabili prima ancora di cominciare a suonare insieme, Marika, Rosa e Fulvia (“Flu”) hanno condiviso per la prima volta il palco all’Agrishow di Guastalla, presentando uno spettacolo di quaranta minuti interamente dedicato al Trio Lescano. Da qui l’idea di formare il trio e la swing band. Ma com’è nato il nome Gio’s Sisters?

Questa è una bellissima domanda, perché la risposta è piuttosto divertente!”, risponde Rosa, sorridendo. “Il nome del gruppo deriva dal nome del nostro primo, meraviglioso pianista: Giovanni Guerreschi. Inizialmente avremmo dovuto avere anche un chitarrista chiamato Giovanni. Invece, al suo posto, è entrato nella band un altro chitarrista, Luca. E, dopo un po’, anche a Giovanni Guerreschi è subentrato un altro Luca, Luca Savazzi. In ogni caso abbiamo scelto di mantenere il nome “Gio’s Sisters”, sia perché Gio è stato molto importante per noi, sia perché ormai eravamo conosciute con questo nome… era già diventato il nostro marchio di fabbrica”.

 Da quel primo spettacolo a Guastalla, le cose sono un po’ cambiate. È vero che le Gio’s Sisters hanno mantenuto nel loro repertorio alcuni brani del Trio Lescano (da cui il nome del loro spettacolo, “Caravan Lescano”), ma hanno anche ampliato questo repertorio includendo canzoni di altri musicisti, come Duke Ellington, o di grandi orchestre swing, spaziando dagli anni Trenta agli anni Cinquanta. Inizialmente le loro esibizioni sono state semplicemente dei concerti, poi, ad un certo punto, è arrivato il desiderio di fare qualcosa di più. Di più personale, di più originale, di più spiritoso.

“Non volevamo fare qualcosa di filologico, come fanno alcuni trii”, spiega Fulvia. “Ci piace l’idea di sottolineare il fatto che suoniamo dei brani swing nella nostra epoca. Ci piace il collage, il pastiche di generi, sotteso a questo progetto. Nei nostri spettacoli i brani swing, vintage, sono mescolati a continue citazioni, a testimoniare che i pezzi sono rivisitati nella contemporaneità, da donne che vivono nella contemporaneità. Anche facendo ricorso ad una buona dose di autoironia… o almeno questo è il nostro intento! E per realizzarlo ci siamo affidate ad un regista adorabile, Giulio Costa, che ci ha aiutato a preparare sia “Caravan Lescano” che “Caravan Natale”.

In effetti, se avrete il piacere di assistere ad uno degli spettacoli delle Gio’s Sisters, non potrà sfuggirvi che l’autoironia e il senso dell’umorismo sono ingredienti fondamentali delle loro esibizioni. Non un’ironia alla Marilyn Monroe di “A qualcuno piace caldo”, non il classico stereotipo della donna svampita e senza cervello, quanto piuttosto un modo frizzante, spontaneo e scanzonato di calcare la scena, più in linea con quella che è la loro sensibilità.

“Non direi che seguiamo dei veri e propri modelli”, sottolinea Marika. “D’altra parte, nonostante Rosa e Flu abbiano fatto teatro, non siamo attrici, siamo cantanti. Da un punto di vista musicale, possiamo dire che ci ispiriamo a gruppi vocali come le Andrews Sisters e il Trio Lescano, naturalmente. O alle Sorelle Marinetti, per citare un gruppo contemporaneo, anche se la loro musica è molto più filologica della nostra. Inoltre siamo grandi fan delle Puppini Sisters, sono un grandissimo trio e ci piacciono molto! Ci ispiriamo un po’ anche a loro, al loro modo di arrangiare, ma anche alla loro femminilità ed ironia”.

A poco a poco le Gio’s Sisters stanno quindi definendo la propria identità e le peculiarità del loro progetto musicale, rielaborando un genere, lo swing, che è senza dubbio tornato alla ribalta, dalla moda ai corsi di ballo, dai festival e alle serate organizzate in locali abituati a proporre musica d’altro tipo, come il rock e il punk. Il perché ce lo spiega con entusiasmo Marika.

“Perché? Semplicemente perché è divertente! Al di là dell’elettro-swing, che è una contaminazione dello swing e che per i puristi e i ballerini dello swing è una cosa inconcepibile, lo swing è divertente. È una social dance, non manca il contatto fisico, perché è un ballo di coppia, è coinvolgente ma non invasivo. Però questo lo sa meglio Rosa, che è una ballerina accanita!”.

Rosa scoppia a ridere. “Eh, ormai sono una lindy hopper! È cominciato tutto quando dei ballerini di Campegine hanno letto un articolo su di noi e sono venuti a vedere una nostra serata. Gli siamo piaciute e ci hanno chiesto di suonare al Parma Swing Festival, così abbiamo aperto sia l’edizione del 2014 che quella del 2015. È in questo modo che sono venuta a contatto con il mondo del ballo swing. E, come diceva Marika, è una forma di divertimento sano, in cui si sta insieme per il piacere di stare insieme. Essendo una social dance, tutti ballano con tutti: la regola è che ogni ballerino deve far fare due balli ad ogni dama…”

“Forse sono un po’ di parte perché sono una musicista jazz”, aggiunge Marika. “Ma volete mettere la bellezza di ballare sulle note suonate da una big band piuttosto che sulla musica di un DJ? Senza nulla togliere ai DJ… lo swing ha quel groove, quella carica che entusiasma, che ti fa muovere per forza! Del resto, swing significa proprio dondolare”.

Insomma, secondo le Gio’s Sisters il divertimento è la chiave. “Proprio come negli anni in cui è nato questo genere – quando c’era una grossa crisi economica – così anche oggi c’è bisogno di leggerezza”, conclude Rosa. “Questa ironia che abbiamo cercato di portare nello spettacolo lo è, è leggerezza. La vita è già abbastanza impegnativa, ci piace l’idea di regalare un po’ di serenità alle persone che ci ascoltano e ci vengono a vedere”.

E sicuramente la leggerezza e il senso dell’umorismo sono caratteristiche utili anche per superare le sfide che una band emergente si trova inevitabilmente ad affrontare, dalla necessità di auto-produrre i propri progetti al booking. “Per quanto riguarda i live siamo soddisfatte” dice Marika. “Soprattutto “Caravan Lescano” è uno spettacolo un po’ difficile da portare in giro, essendo la band composta da otto elementi… Anche a livello economico, intendo. Fortunatamente siamo riuscite a trovare una serie di belle situazioni e abbiamo avuto delle splendide esperienze”.

Per fortuna abbiamo anche qualcuno che ci aiuta a trovare le date”, aggiunge Fulvia. “La nostra amica Laura Luppi e la Ragtime Management.

Parlando del futuro, invece, le Gio’s Sisters non si sbottonano troppo sui progetti in cantiere. Ci salutiamo quindi con quel pizzico di suspense che male non fa, anche se lasciano intendere che nell’aria potrebbe esserci un nuovo spettacolo. “Abbiamo varie idee”, dice Fulvia. “Tutte ci piacciono molto, ma dobbiamo ancora decidere che direzione prendere”.

Preparare uno spettacolo è impegnativo”, dice Marika, che insieme al pianista Luca Savazzi è il punto di riferimento della band per quanto riguarda gli arrangiamenti dei brani. “Dobbiamo scegliere i pezzi, scrivere gli arrangiamenti per i musicisti e quelli per le voci, creare qualcosa anche per quanto riguarda l’aspetto scenico… Dobbiamo tirare un po’ le fila, perché abbiamo tante idee in testa. Prima o poi vorremmo anche scrivere dei testi originali. Fulvia, in particolare, scrive benissimo! Però, forse perché non è ancora il momento giusto, forse perché non ci accontentiamo, quello che abbiamo scritto finora non ci ha convinto fino in fondo… Diciamo che ci stiamo ancora lavorando”.

Idee, entusiasmo e talento: i numeri le Gio’s Sisters li hanno tutti. Non ci resta quindi che aspettare e vedere come si svilupperà il loro progetto. Di una cosa però siamo già sicuri: qualsiasi direzione decidano di prendere, ci sarà da divertirsi.

 

Le Gio’s Sisters sono:

Marika Pontegavelli, Rosa Alberini, Fulvia Gasparini (voci)

Luca Savazzi (piano)

Marco Braga (chitarra)

Matteo Pontegavelli (tromba)

Stefano Carrara (contrabbasso)

Andrea Burani (batteria).

 

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