Mode9 – Bar Beautiful
A distanza di qualche anno dal disco dei 3000 bruchi, “Il sorpasso”, Michele Modenini torna a dare segni della sua creatività con l’esordio solista, fondando i Mode9 e producendo in proprio un lavoro dal titolo “Bar Beautiful”.
Dodici tracce figlie dell’amore per la musica italiana e degli anni 80, passando così da una vaga ricerca stilistica alla Battisti ai rimasugli dei Depeche Mode. Essenzialmente incentrate su un wave-pop a bassa fedeltà, risentono dei limiti di registrazione che la home recording può riservare, penalizzando maggiormente la linea vocale.
Concede delle buone intuizioni su come far convivere strumenti analogici e digitali, ma si perde in una coabitazione ancora un po’ confusa e, a volte, mette proprio le due nature in fase di scontro.
Il punto di forza di questo album è sicuramente da attribuire ai testi evocativi, atmosferici e un po’ naif che giocano su elementi apparentemente semplici per puntare su immediatezza e presa diretta sull’ascoltatore, donando, in realtà, costrutti articolati.
In sostanza, le idee ci sono e anche le capacità tecniche non sembrano mancare, forse serve un produttore che riordini il tutto per farci uscire ubriachi da questo bar.