UN CAFFE’ CON LUIGI E ANDREA DEI ‘PENSIERINVOLGARE’

I “Pensierinvolgare” di Copertino (LE) sono Luigi, Andrea, Antonio, Matteo e Riccardo.
Oggi ho il piacere di scambiare due chiacchiere con Luigi e Andrea, rispettivamente voce/chitarra acustica/piano e chitarra elettrica.

Ciao “Pensierinvolgare”… come mai Pensierinvolgare?
A: “Pensierinvolgare” fa riferimento, prima di tutto al volgo… vogliamo che la nostra musica abbia una certa comunicabilità… cantiamo in italiano… e poi c’è un chiaro riferimento a Dante, no? L’italiano è la nostra lingua. E poi mi piace! Può essere interpretato in più modi.. fate un po’ voi..

Vi definite un gruppo pop/rock/elettronico…
A: si perché la base delle canzoni è sicuramente pop con un’attitudine cantautorale, con testi ricercati, ma il pezzo è suonato con il linguaggio rock e con accorgimenti elettronici… ma l’elettronica è “l’elemento segreto”: non facciamo musica elettronica.

Il progetto appartiene di più ad uno specifico componente del gruppo oppure l’anima dei PiV siete tutti e cinque?
A: Il progetto nasce da alcuni brani scritti da Luigi ma l’anima del gruppo sono Luigi e Antonio, hanno una forte intesa musicale. Il pezzo è comunque arrangiato da tutti altrimenti non saremmo una vera band: la composizione nasce quasi sempre seduti sul divano, mentre parliamo. Quando entriamo in sala prove, il pezzo è già tutto scritto in testa.

Quanto tempo dedicate allo studio ed alla preparazione dei pezzi?
A: il lavoro della musica è appunto un lavoro, un lavoro giornaliero, in qualsiasi momento… in macchina ho sempre una penna… Paul Mcartney aveva fatto montare un registratore allo stereo della sua auto. È un dato oggettivo che in macchina, da solo, ascolti meglio la musica… anche di notte, ma dovendo suonare a basso volume vengon fuori cose paranoiche. Le più energiche escono sempre in sala prove.

Come cercate di promuovervi?
A: puntiamo a pochi live e di breve durata perché il progetto è ancora giovane. Bisogna catalizzare l’attenzione delle persone. Per promuoverci pensiamo sia meglio condividere il palco con altri gruppi, anche di altro genere, avviene così uno scambio di pubblico.
Inoltre in cantiere c’è la presentazione del nostro EP autoprodotto, prevista per novembre in cui prevediamo la collaborazione con artisti di musica elettronica… ci piace la contaminazione dei Dj, capire il loro punto di vista musicale..

“Vale la pena spettare..” il nome del vostro ultimo EP…è legato a qualcosa di ben preciso oppure il lavoro si è sviluppato in corso d’opera?
A: l’album prende il nome da un pezzo in questo contenuto non perché più importante degli altri… riteniamo che tutti e cinque possano essere dei potenziali singoli..
..siamo ancora in fase di scoperta, lottiamo con la carenza di mezzi, ma quel poco che abbiamo cerchiamo di sfruttarlo al massimo.

“Nei pezzi il riferimento femminile sempre presente è una coincidenza oppure è una scelta che avviene a monte?”
L: il riferimento femminile c’è sempre perché quando scrivo, è come se avessi un discorso diretto con la donna: realmente esistente, musica, quello che ti manca, quello che non sei, quello che vuoi, quello non vuoi scoprire ma è dentro di te..
Storicamente la donna è sempre stata un punto di riferimento…. ci sarà un motivo, no?

“Nel vostro sound sono intuibili alcune influenze stilistiche, ma quali sono i gruppi e gli album, se ci sono, che ritenete più significativi per la vostra attuale crescita musicale?”
…sicuramente la musica elettronica tedesca, NOTWIST, APPARAT. Sentiamo molto l’influenza dei gruppi degli anni ’80, DEPECHE MODE, JOY DIVISION, CURE.
Sono solo influenze, non ispirazioni, quello che scriviamo è sempre legato alla sfera italiana… anche perché l’inglese non lo sappiamo! Non possiamo negare che l’inglese sia più musicale, il rock è inglese: a volte componi un pezzo in “inglese” poi lo canti in italiano e fa schifo! Per questo scriviamo sempre in italiano, cercando di fare qui la differenza.

“Il panorama musicale in cui vivete condiziona le vostre scelte artistiche, o comunque vi porta a determinate scelte, in un certo senso obbligate?”
l’ambiente leccese è stimolante, soprattutto perché il livello qualitativo è vario: hai la possibilità di vedere di tutto, oltre all’icona del salento/taranta, salento/reggae.

“Ci sono, per voi, degli emergenti che meriterebbero di essere maggiormente riconosciuti?”
I NEVER THE SAME, con cui abbiamo condiviso lo studio di registrazione, i MUZAK…
Due generi completamente diversi…

“Quali sono i dischi che conservereste preziosamente in una scatola, per il futuro?”
A: Ok Computer dei Radiohead
L: Emozioni di Lucio Battisti.

“In conclusione, i vostri obiettivi più prossimi…”
Sicuramente la promozione del nostro EP, come un biglietto da visita… e girare parecchio con i live per promuoverci.