JOHN FORD
Lo ammetto, il nome della band mi piace e questa strana copertina pure. Ben predisposto già inizialmente, scopro un gruppo, proveniente da Verese, con ottime idee ben distribuite nei sette brani che compongono il cd. Lo stampo è indie rock filo americano, ma il trio non disdegna nessuna contaminazione lasciandosi affascinare soprattutto dal math rock ma anche dall’elettronica e dal post rock. Un disco che sorprende ascolto dopo ascolto, con la potenza dei propri riff e con la grande varietà musicale proposta capace, in ogni modo, di mantenere una propria identità. Particolare anche l’utilizzo della voce, aggressiva e sporadica nella frequenza, simbolica nell’intenzione dei testi in inglese. Ottimo l’attacco con “Glow” e “John Ford”, fantastico il ritmo indiavolato di “Alone” che tanto mi ricorda i .And You Will Know Us By The Trail Of Dead, con quella pioggia di chitarre di grande effetto. Da sistemare “Mind in The Shell”, meglio “Mary Go Round” ed il sorprendente remix di “Screma Piller”. Un ottimo biglietto da visita per una band a cui basta accendere la miccia per esplodere da subito.
Fabio Igor Tosi