Intervista alla Load Up Records
Come, quando e perchè nasce Load Up?
La load-up nasce nel 2002 come naturale sviluppo dell’attività del Red House Recordings.
Nasce essenzialmente come etichetta di servizio per le coproduzioni interne.
In pratica il concetto era di riuscire a dare sbocco a tutti quei progetti che pur meritandolo non erano riusciti a trovare situazioni degne della loro qualità.
Naturalmente essendo un’ etichetta che nasceva per pura passione e con budget limitati il discorso che si faceva con gli artisti era molto chiaro: La load-up entrava in gioco quando tutte le speranze erano perse oppure se le proposte ricevute erano minori rispetto a ciò che potevamo offrirgli noi.
Ed è stato grazie a ciò che alcuni dischi come Anonimo FTP, Quinto Stato e Mama.in.inca hanno visto la luce rivelando bands di assoluto interesse. Naturalmente il rammarico è che vista la limitatezza delle risorse economiche non siamo in grado di accompagnarli ulteriormente.
In pratica la load-up è riuscita a dare una prima spinta propulsiva a queste bands.
Ora dopo due anni iniziamo a raccogliere dei piccoli frutti e pensiamo di muoverci in maniera diversa ma sempre con la politica dei piccoli passi vista la situazione critica del mercato che ci ha toccato da vicino con la chiusura della White ‘n’ Black e la conseguente ricerca di una ritrovata distribuzione affidabile ,speriamo, con Venus.
Ritenete ci siano “regole” per il buon funzionamento di una indie label?
Le regole oltre alla passione e al coraggio di saper proporre musica all’interno di un mercato “chiuso” e in crisi, sono poi quelle comuni per ogni azienda: un organigramma preciso nelle mansioni ed una propensione al rischio, che non significa irresponsabilità.
C’è bisogno di persone di buona volontà che anche con scarsi mezzi alimentano la cultura musicale: c’è bisogno di cultura, questo non dobbiamo dimenticarlo.
Come scegliete gli artisti da produrre?
In genere ascoltando il materiale inviato, poi in base ai budget si fanno valutazioni e proposte.
Quali sono gli obiettivi che Vi ponete come etichetta?
L’obbiettivo al momento è fornire gli strumenti fondamentali per uscire dal limbo dei demo e delle autogestioni.
Tra le Vs prime produzioni ci sono Anonimo Ftp e Quinto Stato. Come sono andati questi album?
Il passo fondamentale di attuare il distacco dal mondo dei demo e la relativa integrazione delle band nel settore professionale è stato fatto.
Le recensioni sono state molto buone e questo ha permesso alle band di avere oggi un maggior credito, proseguendo la strada in ascesa (vedi Anonimo Ftp)
Il discorso vendite è poi tutta un’altra questione e non decreta (su 1000 copie!) il successo della band: diventa importante lo spessore che hanno assunto le band ad oggi.
E’ portare le bands all’attenzione dei media, riuscire a fargli fare il primo passo l’obbiettivo fondamentale.
Certo, con l’aiuto di una major tutto sarebbe diverso e più adeguato alle reali potenzialità delle produzioni.
Come Vi sembra la situazione underground italiana? com’è ad oggi la situazione del mercato?
Florida da un punto di vista propositivo: c’è molta offerta, un gran lavorare sommerso che merita costante attenzione, se poi mi chiedi come il mercato vede questo settore ti rispondo che deve togliersi ancora le bende dagli occhi e va costantemente stimolato.
La domanda poi è diminuita , così come la paura di investire in prodotti emergenti che non danno garanzie di introiti (vedi major).
Su larga scala si tende a perpetuare immondizia, ma la cultura di un paese rimane viva solo grazie alle realtà indipendenti.
E’ sintomatico che sempre più produzioni nascono con l’accorpamento di più realtà e spesso i risultati nonostante le maggiori difficoltà odierne sono dignitosi.
Correlato a ciò, le major si stanno accorpando e tendono a proteggere e a far fruttare il catalogo maturato negli anni senza considerare che tutto è nato dal coraggio di Talent Scout del passato senza il quale non avrebbero il catalogo che hanno adesso, inoltre i distributori dopo un anno mandano a casa le etichette indie che non vendono assoggettandosi ad una logica di profitto che sta uccidendo la buona musica. Devo dire di più sulla situazione?
A parer delle Major, c’è poi sempre il falso problema che “l’indie non vende” perchè le band non sono in grado di fare singoli commerciabili.
Secondo me è una scusa dietro alla quale si nasconde il rinnegare la responsabilità di aver creato una educazione musicale standard, alimentata con la stessa pappa per decenni!
Chi può lavorare su larga scala tende a portare l’ascoltatore all’assuefazione con una moda statica, legata ai luoghi comuni…
Se vai negli USA tutto è più aperto, mentre in Italia le major sfornano cloni che al massimo hanno per novità l’abbigliamento allineato alle nuove tendenze.
Le mode non cambiano se qualcuno non prova a cambiarle, dando nuovi stimoli, creando Educazione Musicale.
E poi parliamoci chiaro con mezzi adeguati e possibile far andare in classifica qualunque cosa.
Quanto conta avere un tecnico del suono come David Lenci? immagino che molte band richiedano espressamente la sua esperienza.
Chi chiede di lavorare con David ha un’ idea ben chiara.
Ti dico solo che il mio ingresso in società è conseguente al fatto che ho una stima immensa di David e amo questo lavoro, ma anche Andreas Venetis è un fonico – socio che si sta distinguendo con nomi di pregio (Linea 77 ad esempio).
Chiunque può fare una ricerca trasparente su internet in merito e scoprire perchè ad esempio David è definito il “miglior indie producer”, o lo “Steve Albini Italiano”.
C’è una band italiana degli ultimi anni che vorreste aver “scoperto” Voi?
Non vorrei peccare di presunzione, ma credo molto nei lavori che abbiamo fatto finora, non ultimo le prossime imminenti uscite della Laod Up (LIVIDA, THE PERFECT GUARDAROBA, MACNO)
Comunque per risponderti potrei dirti Cristina Donà.
Che tipo di supporto date alle band? Oltre alla pubblicazione Vi occupate anche del booking?
In genere supportiamo le band nelle spese di registrazione, nelle spese di pubblicazione e promozione (video compreso), ufficio stampa e distribuzione.
I booking si affiancano esternamente e possono variare da progetto in progetto
Quanti demo ricevete?
Tra Red House e Load Up Records un migliaio/anno, esclusi ascolti live o mp3
Quali sono i Vs progetti futuri? Ritenete ci siano band interessanti in circolazione da produrre?
Di band interessanti ce ne sono, certamente, per i progetti futuri mi riservo al momento “la facoltà di non rispondere!!!” :)))