Intervista ai Luminal


Salve a tutti. Eccovi un’intervista fatta ai Luminal, band romana ben nota a chi gira su SulPalco.
Diciamo subito che prima di iniziare ci sono voluti ben 10 minuti di risate e birra prima di riuscire a registrarla. Ma finalmente grazie al sottofondo musicale di “How to Disappear Completely” dei Radiohead…… Here We Are!!!”
1. Luke: “Ciao Luminal! Beh, scusatemi ma davvero non resisto a non chiedervelo! Come mai avete scelto di chiamarvi con il nome di un “farmaco” antiepilettico?? Da dove (o chi?) è partita l’idea?”

Alessandra (Luminal): “Premettendo che trovare il nome di un gruppo è cosa assai ardua, la storia è quella di una ragazza che va in un ospedale psichiatrico e trova un tizio pieno di Luminal, che nonostante questo riesce a stare in piedi ed a sedersi accanto a lei per dirle che fuori l’aspetta ciò che deve fare.”
2. Luke: “Da quanto tempo suonate insieme?”

Alessandra: “Suoniamo insieme dal Luglio 2006.”
3. Luke: “ E a che genere musicale vorreste essere etichettati?”

Alessandra: “Non vogliamo essere etichettati a nessun genere. Noi facciamo canzoni per esseri umani.”
4. Luke: “Parlando invece del vostro primo EP. Come avete lavorato per poterlo realizzare?”

Alessandra: “Abbiamo partecipato ad un concorso, che abbiamo vinto, e un tizio tra il pubblico ci ha fermati dopo il concerto e ci ha chiesto se volevamo registrare nel suo studio. Abbiamo accettato, e praticamente ci ha nutrito nel senso più largo del termine. Ci ha ospitato a casa sua, ci ha fatto registrare, ci ha fatto mangiare, ci ha fatto dormire, ma soprattutto ci ha registrato nel modo in cui noi volevamo essere registrati, quindi con certi suoni di chitarra, certi suoni di batteria ecc… Ed il tutto gratuitamente! Glie ne saremo sempre grati!”
5. Luke: “E chi si occupa dei testi e degli arrangiamenti? Quali sono le dinamiche del gruppo?”

Alessandra: “I testi sono scritti principalmente da me. In realtà siamo tutti e quattro molto creativi, e se è necessario dedichiamo tantissimo tempo all’arrangiamento dei pezzi. Abbiamo un’ottima alchimia quando componiamo.”
6. Luke: “E come ti relazioni con gli altri componenti del gruppo?”

(Alessandra e Carlo ridono)
7. Luke: “E invece gli altri come si relazionano nei tuoi confronti?”

Alessandra: “A questa credo debba rispondere tu, Carlo!”

Carlo (Luminal): “Parlo a nome anche degli altri componenti che non sono qui presenti. Diciamo che siamo tutti quanti vittime di Alessandra che ci tiene lì, ci tortura, ci sevizia e ci costringe a fare tutto quello che vuole lei!!!”
8. Luke: “Ascoltando il vostro cd IL REGNO sono rimasto colpito ed affascinato da una cosa: nonostante sia solo un EP di 5 tracce, sembra proprio (soprattutto dai testi), di avere sotto gli occhi (ops! “le orecchie”… ehm…), un “concept album”! Che cosa c’è dietro IL REGNO?? Parlatemene un po’!”

Alessandra: “Beh innanzitutto IL REGNO non è un concept album perché il concept album ha altre regole diverse da quelle che possono essere di un EP. Sicuramente le 5 canzoni portano alla conoscenza di quello che è IL REGNO, che è un concetto molto chiaro nella mia mente. Nel senso che: sono ossessionata dai mostri che rischiamo di diventare quando rinunciamo a noi stessi. Perché viviamo in un REGNO che ci costruiamo, ma che soprattutto ci “aiutano” a costruire gli altri, in cui viviamo tranquilli e anestetizzati, in cui allontaniamo le nostre paure e le nostre insicurezze, e nel frattempo ci avveleniamo continuamente da ciò che è urgente, ovvero ciò che dobbiamo fare, legato a qualcuno o a qualcosa a cui dobbiamo rendere conto. E ci dimentichiamo di cosa è importante: cioè di cosa vogliamo fare veramente! Quindi ad un certo punto, molte persone si svegliano impazzite e non possono più tornare indietro.”
9. Luke: “Che cosa vi ha ispirato?”

Alessandra: “Le nostre vite.”
10. Luke: “E durante la fase di creazione che cosa avete ascoltato di più?”

Alessandra: “Radiohead e CCCP”

Carlo: “Io invece ho riascoltato l’intera discografia dei Beatles. Anche se poi non credo abbia influenzato in nessun modo il nostro lavoro e la registrazione.”
11. Luke: “ Come dicevo prima, è buffo che una band emergente realizzi il proprio primo EP come un album. E soprattutto in un’epoca in cui si fa sempre più strada internet, lo scaricare file musicali gratuitamente, l’IPOD (in cui ciò che conta è la singola traccia e sempre meno l’acquisto di un album vero e proprio), come vi ponete con tutto questo??”

Carlo: “Ma… alla fine noi siamo tradizionalisti. Quello che vogliamo fare è proprio un album vero, vecchio stile; anche se, anche noi ascoltiamo la musica per pezzi. La nostra idea di album è di non fare riempitivi: cerchiamo infatti di toccare generi diversi, per non essere ripetitivi. In questo modo ciascuno può prendersi il nostro album, scegliere ciò che preferisce e metterselo nella propria playlist.”
12. Luke: “Da qui, a 10 anni cosa vedete per il futuro dei Luminal?”

Alessandra: “Una marea di concerti, un marea di album… solo musica, essenzialmente suonare… principalmente ed ossessivamente.”
13. Luke: “Nel frattempo, ho visto attraverso il vostro sito web (www.luminalband.it), che avete un’intensa attività live. E’ così? Come vi sentite a stare Sul Palco di fronte ad un pubblico?”

Alessandra: “Beh, lo stare Sul Palco è il momento più “alto” per un gruppo, nel senso che è libertà totale! E nel nostro piccolo abbiamo suonato in tutta Italia e abbiamo un buon seguito di persone che ci ascoltano, che vengono ai nostri concerti e che si appassionano alla musica che facciamo.”
14. Luke: “E non vi crea nessun imbarazzo?”

Alessandra: “No assolutamente no!”

Carlo: “…Se potessimo farlo ogni sera, lo faremmo ben volentieri!”
15. Luke: “E allora preferite esibirvi, o lavorare in studio?”

Alessandra: “Per me entrambe le cose.”

Carlo: “No, io suonare dal vivo. Perché registrare è un lavoro molto più mentale, cioè devi vedere, rivedere, risentire, rifare, rimixare e ci sono un sacco di cose che esulano dalla tua competenza… Poi dipende anche dal produttore. Invece quando sei Sul Palco, ed hai un minimo di service… non c’è niente di meglio.”
16. Luke: “Cosa vi piace ascoltare? E quali sono i vostri miti?”

Alessandra: “…diciamo che ci sono le particolarità di vari cantanti che mi piacciono.”
17. Luke: “Tipo?”

Alessandra: “Ovvero la libertà di Ferretti, la tristezza di Thom Yorke e la sfacciataggine di Noel Gallagher. Penso che siano le tre persone più libere e più rock ’n roll nell’ambito musicale.”
18. Luke: “E per te, Carlo?”

Carlo: “Per me 14 milioni!!! No dai! Sicuramente Ferretti, che è l’unico italiano rispettabile da tutti i punti di vista; Steve Albini; Hendrix; John Lennon; Johnny Rotten..”
19. Luke: “E cosa invece vorreste dire ai vostri fans?”

Alessandra: “Allora, prima di tutto che non c’è bisogno di cercare fuori dall’Italia, perché in Italia ci sono delle band assolutamente valide e assolutamente rock ‘n roll, quali i Betty Ford Center, i Surgery, i Blonde is Over, gli ibrido_xn, i Dog a Dog, i Palkosceniko al Neon… ehm… e tu cosa vuoi dire Carlo?”

Carlo: “Non lo so… Quali fans?? Scherzo! Vorrei dire ai nostri fans che abbiamo fatto una Compilation, insieme ai gruppi che ha poco anzi citato Alessandra, che si distribuisce gratuitamente nei locali romani e nel resto d’Italia, grazie a dei contatti che abbiamo sia a nord che a sud, compilation in cui abbiamo messo tutti i gruppi che abbiamo conosciuto nel corso del tempo, e che ci sono piaciuti. L’idea è quella di far sentire quello che secondo noi sono le cose decenti dal punto di vista dell’underground italiano; più che come tecnica, come originalità di idee e come onestà espressiva. Sono tutte tracce inedite, tutti i gruppi sono senza etichetta discografica e si chiama L’ANNO ZERO COMPILATION.”
20. Luke: “Quale è la vostra traccia preferita all’interno de IL REGNO?”

Alessandra: “La mia traccia preferita è QUELLO CHE RESTA. Perché è la prima canzone che ho scritto, e perché dormire mi ha salvato molte volte la vita.”

Carlo: “Anche per me in questo momento è QUELLO CHE RESTA, soprattutto per i suoni.”
21. Luke: “Grazie per averci regalato del vostro tempo ed a presto!”

Alessandra e Carlo: “Ciao a tutti!”

Luke