Monthly Archives: June 2004
Surgery – ‘Coma catalogue’
Il demo contiene le seguenti tracce:
1)Nitro
2)Blood returns
3)Mimic Mania
4)Morte di Gesù
5)Fuck em all
6)Stupida estate
7)LoveBite
8)Alien Surgery
9)Border line
10)Experimental Surgery
11)Love is suicide
12)Hokus
13)Orbital Ring
Anche in questo caso come spesso succede non si può parlare solo di demo o di promo perchè si tratta di un lavoro troppo completo non solo per le molte tracce presenti in esso, ma anche per l’organizzazione e la varietà di temi, suoni e colori che ci permettono di conoscere a fondo la loro musica.
I Surgery sono un gruppo molto particolare che “emana”suoni altrettanto particolari e ricrea atmosfere che da molti potrebbero essere additate come inquietanti e che io definirei semplicemente molto originali.
Il lavoro si apre con una voce metallica che sembra quasi volerti comunicare in via del tutto subliminale quale sarà il tuo destino per le successive 12 tracce:sconvolgimento totale e informazioni di qualsiasi genere mandate a raffica e senza la possibilità di rielaborazione immediata.
Il genere proposto dai Surgery spazia da suoni dell industrial al Dark,dall’Ebm al Synth Pop,dal Punk all’hardcore digitale con sfumature vocali tendenti al Black metal e al rock fiorentino anni 80 stile Diaframma.
I temi affrontati spaziano da “esegesi bibliche”rivisitate in chiave moderna, voci femminili suadenti e convincenti, teorie sull’amore ed introspezioni proiettate in immagini molto suggestive.
“Coma catalogue”è un lavoro decisamente completo e molto ben pensato che io consiglio vivamente a tutti…anche se per alcune tracce, l’ascolto è consigliato solo ad pubblico adulto.
Se volete contattare il gruppo per qualsisi motivo, visitando il loro sito:www.surgerycaos.com,troverete tutte le informazioni necessarie.
I ragazzi mi hanno anche spedito un cd di foto tratte da performance live che io spero al più presto di poter pubblicare sul sito perchè sono troppo belle…
LOAD UP / LAKE RECORDS SHOWCASE
Primo showcase “gemmellato” tra Load Up e Lake Records atto a presentare i lavori delle band da loro prodotte. Ci vuole un po’ di tempo prima che al Mamamia di Senigallia ci sia un discreto numero di persone, in un clima non troppo caldo iniziano i Monday On TV che tanto avrebbero meritato un pubblico più ampio. Il loro live set acquista di potenza rispetto al più distensivo disco d’esordio. Le canzoni di “Something Said For The Future” dal vivo suonano decisamente più rock, mantenendo quelle emozioni forti, lampanti su supporto digitale. Mi fanno un po’ arrabbiare per aver omesso dalla scaletta “Down For Days”, uno dei brani migliori del loro cd (nonché mio preferito), ma vengo ripagato da una performance intensa ed emozionante con “Another Face”, “Again”, con la quale aprono il concerto, e la splendida “Something Said For The Future”; chiudono la performance con un inedito davvero bello e dal suono robusto. Tocca poi ai ferraresi Quinto Stato continuare la serata, con un sempre maggior numero di gente che affluisce nella sala del Mamamia, il loro sound isterico e di non facile targhetizzazione ha un ottimo live, coinvolgenti ed accattivanti nel suono, un mix di bravura tecnica e gusto nelle scelte compositive non comuni a molte band in Italia. Non a caso la critica musicale si è completamente schierata dalla loro parte con recensioni più che lusinghiere riscontrate in ogni rivista e web magazine. Nonostante qualche minimo problema alla batteria, il loro sound è davvero efficace dal vivo, coivolgente e ben curato. Che bello lo stacco di “Ultimissima”, che geniale “Complotto”, che ritmica “Gregor”, che delicatezza in “Così”. Anche loro ci regalano un potente inedito come chiusura del loro live. È il turno dei Mama.In.Inca, gli “ultimi arrivati” in casa Load Up, band che si stanno facendo conoscere tantissimo con molti concerti importanti di spalla a gente come Bugo e Gianrdini di Mirò. Niente da dire, il pubblico sembra gradire parecchio il loro live fatto di chitarre rock distorte di scuola americana, ma con una particolare attenzione melodica nelle linee vocali. C’è molta gente che canta i loro brani tratti dall’EP “Le Rose e le Spine”, “Breve” e “Il Gioco degli Opposti” sembrano le canzoni che piacciono di più. Qualche inedito roboante mantiene alto il ritmo fino ad arrivare alla chiusura affidata a “Tra le rose e le spine” dalla lunga coda live. Terminano la loro performance tra molti applausi. Mancano solo gli headliner della serata, i Vibra. Ormai a locale praticamente pieno, fanno valere la loro maggior esperienza live, mostrandosi capaci di un set coinvolgente e ben curato. Luca (voce) sembra un vero showman, agitatissimo e mai un minuto fermo sul palco. La scaletta della band pesca soprattutto dal nuovo repertorio del disco fresco di stampa “Il Labirinto e il manuale dei 700 giorni” (uscito per Lake Records), e le composizioni sono decisamente più coinvolgenti nella versione dal vivo, l’impatto c’è, lo show è gradito dal pubblico che si muove soprattutto durante la performance del primo singolo estratto dal cd “Lontana dalla Ruggine”. I suoni, curati da David Lenci, sono perfetti, l’acustica del Mamamia anche, la serata molto divertente e di qualità come del resto le produzioni portate sul palco da Load Up e Lake Records, organizzatrici soddisfatte dell’evento.
VERTIGINE – LANOSTRAGIOVENTU’
Etichetta: Autoprodotto
Durata: 32 min.
Tracklist:
1. La nostra gioventu’
2. Piove
3. La regina delle bugie
4. .Penso a te
5. Penso
6. My Radio
La catalogazione di questi Udinesi “Vertigine” percorre ambiti già esplorati.
L’ottimo stampo della grafica e’ davvero gradevole, una promozione e un progetto grafico molto curato e accattivante; ma l’evidente somiglianza dei brani è un forte stampo che richiama melodie,riff e impostazioni di accordi e ascolti già sentiti e già composti da artisti nazionali e internazionali.
Provare per “La nostra gioventu'” che rispecchia una forte somiglianza con un brano dei Nirvana; o che dire di “Piove” che attira subito l’attenzione su un brano di un certo Andreas Jhonson che un paio di anni fa’ invadeva i nostri schermi quotidiani.
Potremmo definire il punk-rock dei Vertigine per niente personale,causato da troppe miscele di somiglianze che vanno dal grunge marchiato Nirvana al punk rock di artisti italiani come Pay eTre allegri ragazzi morti.
Una strizzata d’occhio va alla carica e all’impatto di energia che i Vertigine riescono a trasmettere ma la banalità dei testi e lo scarso timbro vocale toglie molto “buon gusto” all’ascoltatore.
G i u s e p p e B e l l i a – ‘Vivere Sognando’
Etichetta: Autoprodotto
Durata: 32 min.
Tracklist:
1.Come aria
2.Ce la faro’
3.Vivere sognando
4. Ninna nanna per Ali’
5. Spirito libero
6. Terra mia
7. Asciuga gli occhi e poi va
8. Equiliartista
9. Saltami addosso
10. Sei come me
11. Una storia maledetta
12. Troppo bella
13. Un giorno cambierà
Cantautore siciliano con un grande talento; Giuseppe Bellia propone un pop rock di tutta sincerita’ e a mio parere degno di scalare le ormai ripetute e noiose classifiche “pop rock” made in italy.
La particolarita’ piu’ coinvolgente e’ basata sullo scambio di sensazioni che Bellia riesce a importare all’ascoltatore. Brani come “Vivere sognando”,”Ninna nanna per Ali'”, “Asciuga gli occhi e poi va'” sono composizioni che non hanno niente da invidiare a tutti i singoli e gli standard che invadono il repertorio delle nostre radio e televisioni quotidiane.
Questi ultimi brani rappresentano la degna conoscenza del talento di Bellia che con tanta sincerita’ nei testi rappresenta e svela i suoi pensieri; come ad esempio “Ninna nanna per Ali'” che tratta il tema sulla guerra attuale; a mio parere un’ottima composizione.
Odio catalogare una band o un solista in ambiti già affermati; ma credo che nel caso di Bellia un accostamento sarebbe utile soprattutto per i lettori e gli ascoltatori appassionati del made in Italy. In larghi spazi l’impatto vocale e’ tra il tono basso di Masini e l’alto di Grignani; toccando in lontananza anche melodie tra Ligabue e Vasco e affermando in tutta sincerita’ che la sua personalita’ si esprime in ottimo stato con il resto del nostro panorama italiano.
Ed anche se non capisco la triste realta’ di produzione e ditribuzione italiana penso che la posizione geografica di Bellia sia la sua parte mancante nel suo talento; anche se “Vivere sognando” tra pazienza ed ambizioni credo che porterebbe il nostro Bellia a dei veri risultati.
abox j – ‘No making sense voices’
Il demo contiene le seguenti tracce:
1)Tribal Express
2)Around The World(sing my song)
3)Easy life
4)Blue
5)Brain
6)Come Back
7)Dan
8)Foggy Dance
9)My Soul
10)The Sound
11)Yooo
12)You Go
Di “No making sense voices”incuriosisce e stupisce allo stesso momento la varietà di suoni, voci e addirittura generi musicali contenuti tutti in un unico lavoro:dal tribale all’elettronico,da una calda voce maschile ad una sensuale voce femminile,trombe jazz e “screcci”rap alla vecchia maniera.
Si tratta di un lavoro di base elettronico dove si adagiano dolcemente anche caratteristiche sonore inaspettate.
Il lavoro è molto ben registrato sebbene siano stati utilizzati mezzi solo ed esclusivamente di fortuna.
Molto interessanti inoltre sono le atmosfere ricreate: ne è un chiaro esempio la traccia numero 1,”Tribal Express” che tra tamburi e canti tribali,ti immerge completamente in un clima molto suggestivo ma scansonato allo stesso tempo.
Molto originale e vagamente”anniottanteggiante”è la traccia numero 5,”Brain” in cui abbiamo un rapido susseguirsi di momenti “elettrici”e momenti” elettronici” ma ben distinti l’uno dall’altro:si ha come la sensazione che siano stati montati due pezzi completamente diversi.
Consiglio l’ascolto di”No making sense voices”agli amanti di tutti i generi musicali perchè ripeto,è un lavoro che spazia così tanto che stento a credere che non possa piacere.
Rivolgo i miei complimenti anche ai vocalist.